FREE BLOGGER

Free Blogger

sabato 29 dicembre 2012

Serenità

Da tanto tempo non racconto neanche un'emozione, da troppo tempo non ne vivo alcuna.
Una piacevole stasi lineare, che non tradisce aspettative inesistenti, che non convoglia le energie in orizzonti evanescenti.
Niente più sogni da rincorrere affannosamente, mentre trascorrono le stagioni, e il peso degli anni, si è tramutato in cosciente e sereno viver quotidiano.
Da tempo i grandi e profondi pensieri non trafiggono i miei giorni, sostituiti dalle piccole quotidianità.
Finalmente la serenità.

sabato 27 ottobre 2012

Autunno 2012

Autunno grigio e piovoso, che nascondi il sole, mi rendi malinconico senza motivi apparenti.
Nelle foglie che cadono dagli alberi, vedo i miei anni, che sono andati l'uno dopo l'altro, proprio come queste foglie.

http://www.repubblica.it/politica/2012/10/26/news/mediaset_berlusconi_condannato-45374682/

venerdì 26 ottobre 2012

La campagna elettorale è iniziata, con il ritiro di Berlusconi, che da buon burattinaio continuerà a dirigere il PDL e con i botta e risposta nel PD fra Bersani e Renzi. Intanto il movimento 5 stelle guadagna terreno. Cosa vorrei in un programma politico?
Un'ottimizzazione del welfare
Una patrimoniale su chi ha di più (perchè non siano solamente sempre i soliti e tanti a pagare)
Una legge sulle unioni civili Una vera disinfestazione nella politica di chi è stato condannato per qualsiasi reato (e non come è previsto dal decreto anti corruzione)
Seri investimenti sulle rinnovabili, sulla ricerca e sulla scuola, ed infine, ma non per ultimo, rendere agevole la presenza concreta dello stato nei luoghi dimenticati che brulicano di mafia, camorra ecc ecc.
Chiedo tanto?

lunedì 1 ottobre 2012

Un saluto

Insolito risveglio all'alba, non per insonnia, ma per onorare l'esistenza e la fine di essa stessa, almeno nel mondo materiale, di una persona che non conoscevo.
Le emozioni si sono susseguite lentamente e repentinamente, tra un groppo alla gola, qualche lacrima cielata dagli occhiali scuri, dettate dal dolore provato sul viso dei cari convenuti.
Anche se sconosciuto, mi sembra di aver colto la solarità, la gioia di vivere, la forza e la positività di questa persona.

mercoledì 11 luglio 2012

Raccolta

Dolci ricordi, sorpresi e appesi.
Un biglietto con su scritto:" Ti amo", un quadernetto che dice la stessa cosa ma, da un'altra penna.
Sul trentenne quadro a mezzo punto, una bacchetta magica, alla quale è legata, con un nastro colorato, una poesia ed un augurio.
Una parete di foto, un numero sorprendente di sms e tanti bigliettini.
Tutto ciò fa parte della raccolta dei miei passati e consumati amori.

venerdì 6 luglio 2012

Finalmente

Primavera posticipata che porta odori e brio; voglia di nuovo, di ricompattare, di rinascere.
Trascorrono così le giornate, fra lunghe passeggiate, amabili chiacchierate e piccole cose costruttive.
Finalmente, ho voglia di fare e di vivere!

martedì 19 giugno 2012

...

Tornerà il giorno nel quale mi chiederai qualcosa, e distaccandomi dalla mia indole, dovrò e vorrò ricordare questi giorni, e sorridere su di te, su di voi.

domenica 17 giugno 2012

Con o senza guarra

Ricordo quando i miei nonni mi raaccontavano della loro gioventù, segnata dalla povertà, dal lavoro duro, dalla guerra.
Come fossimo in guerra, mi ritrovo a compiere atti ed azioni, come i miei nonni un secolo fa, ma non è una guerra fatta di fucili e bombe, è una moderna guerra combattuta con l'economia e la politica.
Mettendo a confronto lo stile di vita, cambia poco, mentre oggettivamente, a distanza di un secolo ed in assenza di battaglie, dovrebbe essere tutto molto migliore, per chiunque, ma non lo è.
Con o senza guerra, per il popolino, è sempre una lotta; che sia contro un carro armato nemico, o una multinazionale che sfrutta i lavoratori, è sempre guerra, o meglio, una battaglia persa, poichè gli ultimi non credono più nella lotta e non hanno una coscienza ampia.

venerdì 15 giugno 2012

Av voi ben

A son gnù a catart dop tant temp, a gh'iera il tlarin in mez ai fiur mat.
A m'è gnù al magon e am son mis a zigar in da par mi.
T'am manchi da murir, ti, che t'ha ma fat da madar, che t'ha ma tratà mei che i to fio.
An pos far altar che scrivart sti du parol, anc se at farev un monument, a ti e me zio!
Zio, l'è tant che an at port un fior, ma al me pensier al g'he sempar.


Visita al cimitero

Dopo quattro anni, grazie all'ausilio di mia zia, mi sono deciso a fare una visita al cimitero, per salutare i parenti, gli amici ed i conoscenti.
Abbaiamo lentamente percorso i sentieri che si fanno strada fra i condomini di cemento, pregni di sintesi di esistenze.
Mia zia è come una guida, conosce vita, morte e miracoli d'ogni occupante del luogo.
Fra il sorridere per ciò, ed il versare lacrime davanti ai miei parenti, in primis alla mia seconda madre, Clorinda, proseguivo per quei sentieri.
Pensavo a come ci si complica la vita, a quanto siano le distanze fra gli uomini, mentre alla fine, tutti siamo uguali...Totò disse:"Lamorte è una livella..."
Odore di fiori freschi e di stantio, mentre rabbrividivo nel pensare ai corpi in putrefazione tra quelle pareti, e confermavo l'antico modo di trattare i defunti, cioè con il fuoco...cenere alla cenere...
Condomini tesi ancora a differenziare l'estrazione sociale, a definire la differenza fra me e te, loro e noi.
Neanche in pace, si ha la vera pace, fra la tomba d'elite del Dott. e la buca approssimativa del poveraccio.
Mi sono sentito combattuto, fra l'essere in quei loculi, finalmente sereno e incosciente, oppure restare vivo e continuare l'arduo percorso.
Mi mancava una visita al cimitero, per ricordarmi che alla fine tutti moriranno, che in vita diamo importanza a cose superficiali, invece di vivere semplicemente e serenamente.


Notti

Serate infinite, quasi ignare, improvvisate; iniziavano da un aperitivo, finivano dopo l'alba, con l'amico d'avventure o con un perfetto sconosciuto.
C'era il gusto dell'ignoto, la voglia di fare, di conoscere, di sperimentare, di scopare.
Notti lontane, che m'hanno segnato, che ho in tensamente vissuto e raccontato.
Sento ancora l'odore inebriante e aspro di quei locali, l'aria fredda che mi dava sollievo, sotto il condizionatore.
Le mille birre bevute, alternate a cicchetti di rum, a strisciate di coca, a qualche pasticca, a qualche canna,
Notti di giovinezza, consumate così, succedendosi l'una con l'altra, come a formare una lunghissima catena, che un giorno si spezzò.
Com'era semplice accontentarsi di tutto quello stupido, superfluo e nocivo, presente.
C'è ancora, nel profondo dell'anima, qualla malsana voglia di cazzeggiare, è insita nel mio dna, ma ora prevale la voglia di stabilità, normalità, di un senso in ogni cosa.
Notti trascorse a parlare di ogni cosa con gli sconosciuti, condividendo strane sostanze, oppure un semplice cocktail, mentre la luce del video porno illuminava leggermente i volti e faceva scorgere le sagome che giravano nervosamente, il tutto rotto da grida di piacere, provenienti dai camerini tutt'attorno.
Tutto senza alcun tabù, piena libertà che scorreva tra le vene, la si poteva assaporare con semplicità.
Ora, le mie notti, sono assai diverse, scandite da un film in tv e da una bella dormita; da qualche sogno del passato, e qualche pensiero positivo per il domani a venire.

Fallito sognatore

Avevo tutto, ma non lo sapevo; ogni cosa a portata di mano, tutto liscio e senza ostacoli, ma mancava l'amore, e a causa di ciò, anteposi la ricerca di esso, ad ogni cosa.
Tutto passò in secondo piano, vedevo ogni cosa scontata, tutto ciò che avevo conquistato conb il sudore, oramai era mio per sempre, ma non fu così.
Dopo dodici anni, mi ritrovo senza amore, e senza tutto ciò che avevo duramente conquistato.
Ripensando a quegli amori, e a ciò che ho perduto, col senno di poi, mi sento proprio un fallito sognatore.
Ora, ai trentaquattro, avrei almeno una mia casa, un lavoro, un'auto nuova, la possibilità di andare in vacanza, di togliermi le mie voglie, invece, bruciai tutto pern quell'amore che, in rapporto agli anni, durò un istante.
Sono un fallito sognatore, fallito in tutti i sensi.

mercoledì 13 giugno 2012

All'amore che ho perduto grazie/a causa, della mia giovinezza....

Quelle tue rughe ai lati degli occhi, non compromettono il bel sorriso e l'emozione che provo guardandoti.
La negativa paranoia dell'età si è trasformata in positiva forma di comprensione e apprezzamento.
Non importano più i segni del tempo, anche perchè ora, al mio fianco, ne ho molti, ma importa il senso, il sorriso fuori dal tempo, le parole sicure, la certezza d'esser certi.

Dialetto ferrarese ( scritto come si pronuncia ) fine in Romanesco

Puvraz, puvraza! A par d'esar in un zibaldon, con i can ch'i baia e i maiai ch'i spurzela.
Am arcord quand che im geva zerti parol, tipo, zent scud, bugadara, imbezil, meil il brag rot int'al cul che al cul rot int'il brag.
Ag iera una marea ad zanzal, che i pizava dai garit ai spalpir, e anc dil ran chi salata fora dal foss dal doro.
A cureva spensierà, in za e in la, con il broz ai znoc, ma senza mai farmaram.
Mie nona l'am dava la sabadina, e anc il so amig, come quand andava al prim d'an a darg gli augur!
Dop è rivà i me amig, mi a iera più picul e a faseva al tirocinante.
Andavan a bevar e a zugar al Lontano Desiderio, dal piadinaro, a tor dil patatin friti e dil piadin.
Am'iera ambientà, a scureva in dialet, a gh'eva anc l'azent, con la l, la z, e l'intercalare...

Poi, la vita m'ha riportato a casa, qua, do se parla a metà, senza un dialetto vero e proprio, solo un accorciare le frasi.
E mo me fumo na sigaretta, e me bevo er vino dei colli, mentre giugno è già arrivato e me sta a scallà com e na callarosta.
Poraccio, poraccia! Me pare de sta in un macello, co li cani che abbaiano e i maiali che...maialano!?


Inizio di un racconto


Qui, immobile, con la sigaretta fra le dita,  il bicchiere a portata di mano, mentre il ticchettio del tempo scandisce questo stupido modo di non vivere.
Rincorro le lettere sulla tastiera, a volte mi sfuggono, altre sono proprio la, dove m’aspetto, dove devono essere.
Così, giorno dopo giorno, un’elucubrazione dopo l’altra, si va avanti, con la consapevolezza che ci saranno altri giorni, con la speranza che non siano tutti uguali.
Dalla finestra spalancata, sulla via principale del paese, giungono irrispettosi rumori: un ‘auto, una comitiva di ragazzini che parlano a voce alta, il cinguettio di qualche non identificato uccello, lo stridio del vento che s’infrange tra i rami degli alberi.

sabato 9 giugno 2012

Ritorno al passato

Tornare alla leggiadria del gestire l'altrui debolezze, assecondando apparentemente i bisogni.
Fregarsene dell'altro, ponendo al centro l'io.
Gestire, manipolare e soggiogare ogni cosa a mio piacimento.
Così sarà, un ritorno al passato.
Ancora, come allora, quando nulla mi scalfiva e tutto manipolavo.

Scrivo

Parlo e me riparlo, scrivo, riscrivo, pare che me scrivo addosso, invece scrivo su pagine inesistenti.
Na frase de senso compiuto, una a metà e una da interpretare.
Scrivo e descrivo sti momenti, ste emozioni legate al passato, al presente, al futuro, oppure al mai.
Se passa da un te vogjio bene a un me manchi, da un te possino a un t'accarezzo.
Intanto scrivo, co la mano sinistra che trattiene pure la sigaretta, che spesso caccia er fumo che m'accieca l'occhi, e la mano destra che porta er bicchiere alla bocca.



Elucubrazione

Sarà un punto debole, pensare a ciò che è stato, rendendo un nuovo modo di viversi, oppure sarà un punto di forza, mantenere coerentemente le emozioni, seppur mutandole?
Che senso ha poi, in questi casi, definire forza e debolezza, quando la semplificazione dell'esistenza è tutt'altro che questi pensieri.
Sarà l'amore mutato, che mantiene ancora una parte di se, a voler continuare assieme, con tutti gli amori passati, questo cammino, anche se in maniera diversa, non mano nella mano, ma con un sorriso reciproco.
Sarà che voglio dare un senso a ciò che provai, oppure a non confessare che provai solamente stupide e superficiali emozioni, o peggio, che credetti in un'utopia.

Qualcuno disse

Qualcuno disse :"Ti amo", altri dissero:"Non ti tradirò mai", "Sono sceso in politica per salvare il mio paese".
Qualcuno ebbe l'impressione che tali affermazioni fossero menzognere, mentre altri le presero come assolute verità.
Qualcuno disse:"Ama il prossimo tuo come te stesso", "Siamo tutti fratelli", altri dissero:"Noi, noi noi, noi padani, noi bianchi, noi neri, noi di di destra o di sinistra, noi etero, noi gay...".
Qualcuno disse, molti dicono, tutti abbiamo detto, ma impera solamente chi non ha voce, il denaro, il potere, l'avidità.
Ho ascoltato improbabili amori giurarmi fedeltà, politicanti affermare di difendermi, amici a voce disposti a tutto, ma il risultato è questo: QUALCUNO DISSE, NESSUNO FECE.


venerdì 8 giugno 2012

Tregua

Tregua dalle abitudini, dai vizi e dalla dannazione.
Fuggo nel riparo, cosciente, per poter essere ignaro.
Forse, vedendo altre realtà, potrò riconsiderare la mia, costruendo, giorno dopo giorno, il puzzle del futuro, archiviando, i dipinti del passato.

Dedica semplice

Prendila così, di petto, con il sorriso stampato sul viso, con la voglia di realizzare i sogni, con la forza di accantonare le cose brutte, concentrandosi solamente su quelle belle.
Aggrappati ad ogni appiglio, vivi intensamente ogni secondo, gusta il piacere della libertà e l'intenso odore della curiosità.
Fai tutto ciò sempre con piena coscienza, non come feci io, con troppa leggerezza.
Vivi, cogli l'attimo, dai un senso, anche se semplice, ad ogni istante della tua vita!

giovedì 7 giugno 2012

Emozioni

Diversamente uguali, speciali.
Risultati d'azioni, emozioni.
Nel susseguirsi dei giorni, vi siete ripetute, ritrovate, incastrate perfettamente, come un mosaico, oppure disordinate, come un volo incerto.
L'odore dolce o aspro, riporta a quei momenti, mentre l'oggi ne è privo, vittima della somma di queste.
L'impronta indelebile che raffiora, accompagnata da una lacrima, da un accenno di sorriso, da un gesto famigliare o da un rumore.
Sussuri d'emozioni vissute e viventi, nei giorni, nei tempi.

mercoledì 6 giugno 2012

Ce l'ho, mi manca

Ce l'ho la voglia di cambiare, mi manca a volte la forza e la perseveranza.
Mi manca l'indifferenza e la leggerezza; ce l'ho la possessività e l'ozio.
Ce l'ho la trentennale esperienza di vita, mi manca l'averla domata.
Mi manca un pò di semplicità attorno, ce l'ho la rivoltante stanchezza quando sento certe cose.
Ce l'ho il coraggio di mandare tutto all'aria solamente per un ideale, mi manca la comprensione di chi mi sta attorno.
Mi manca la voglia di sognare che avevo da ragazzo, ce l'ho l'essere realistico e pratico.
Ce l'ho la sigaretta fra le dita, ho anche il bicchiera vicino, ma mi manca un amico.
Ce l'ho una madre, mi manca un padre.
Ce l'ho la voglia di amare e di essere amato, mi manca la voglia di scopare.
Ce l'ho, celò, celo, cielo, e le nuvole sovrastano il mondo.

domenica 3 giugno 2012

Nuovo inizio

Giunta ormai è l'ora di gettare il fardello del passato, ponendo lo sguardo solamente verso il futuro.
Risalire la china, tralasciando ciò che è stato e che deve restare la, senza disturbare il domani.
Sarà dura la salita, ma sarà piacevole ricostruire, pezzo dopo pezzo, una vita vissuta allo stremo.
Fatica, impegno, positività e soprattutto progetti, obiettivi.

giovedì 31 maggio 2012

Domani

Essere cosciente, rendendosi conto che non si può perpetrare il passato nei giorni a venire, poichè facendolo, questi ultimi, diminuirebbero.
Annullare o ridurre l'istinto ossimoro dell'autoconservazione, per avere un domani, o almeno la speranza di esso, e anche perchè chi sta vicino pretende i miei domani, fregandosene delle mie volontà.
Sarà che di domani ne avrò, ma tutti simili a questi non ne voglio; oppure sarà che realmente i domani di domani potranno essere diversi.
Oggi, come tutti gli oggi che ho vissuto, protendendoli al domani che verrà, è un giorno già vissuto troppe volte.

Breve ermetismo

Sbriciolare vizi inutili e dannosi, accompagnati da canti di dolore e delirio.
Giorni che precedono giorni di ritiro spirituale, giorni tutti uguali, da cambiare, da non rivivere per vivere.

mercoledì 23 maggio 2012

Il bravo venditore

La tua dietrologia è frutto del tuo essere infimo, falso e ipocrita.
Lo si evince nel vederti parlare con le persone, sorridendo, elogiandole, per poi accoltellarle alle spalle.
Ma non eri tu così schietto e diretto? No, solamente una maschera mal portata.
Ostentavi ogni cosa pur definendoti umile.
Accarezzavi i visi e davi calci nel sedere.
Tutto ciò che era riferito a te era perfezione, ineccepibile.
Un bravo venditore di parole, frasi fatte e perbenismo.

lunedì 21 maggio 2012

Non ci fu epifania

Ebbi sete d'esperienze, ormai placata; poi ebbi fame d'emozioni e mi saziai.
Ogni notte uguale e pur diversa, da Torino a Napoli, quanta gente ho incontrato, quante inflessioni dialettali, quanti modi diversi di essere.
Ebbi l'effimera convinzione d'amore, sbriciolatasi col tempo, arruginita dalla realtà che contrastò l'ideale.
Pago della sfrenata giovinezza, che mi spinse oltre gli orrizzonti immaginati, portandomi sul solitario atollo odierno, vivo di questa nuova età con coscienza e realismo.
Quant'è distante quel modo leggero e sbarazzino di fare e di pensare, ora che ogni cosa ha una spiegazione.
Ossimoro di epifania.


mercoledì 16 maggio 2012

Estemporaneo ( fermando un attimo in poche parole)

La luce del nuovo giorno filtra attraverso le fessure della serranda abbassata, un'ombra impercettibile, all'inverso, gioca sulle pareti bianche, stanche, ricoperte da vecchie fotografie scolorite.
Un anello di fumo s'infrange nel movimento dell'aria, causato dalla musica che canta gli anni sessanta.
Afferro lentamente il bianco bicchiere di plastica rigato, porto alla bocca un sorso di pallido vino secco, mi soffermo su questo pensiero, mentre scrivo e mi giunge l'odore del pranzo.

sabato 12 maggio 2012

+

Leggero ed evanescente profumo di fiori, che lascia la scia odorosa e si perde nel vento.
Sentore umido, silenzio, senso di solitudine, di mancanza.
I vialetti stretti si fanno spazio fra le terrene e piccole abitazioni, mentre nei condomini, le strade, sono più agevoli e spazione.
C'è chi piange, chi sorride teneramente, chi parla.
D'ognuno è dato sapere qualcosa, mentre gli occhi ti guardano fermi, immobili.
Eppure erano ciò che sono, sono ciò che sarò.

giovedì 10 maggio 2012

Depression time

Quanto ne resta di tempo, cosa riserverà domani, l'odierna noia e rassegnazione, o uno spiraglio di luce?
Dei tanti perchè, ben pochi ne restano senza risposta.
Continuare per inerzia, camminando affannosamente nel fango che inghiotte, con la violenta grandine che graffia la pelle, senza neppur l'intenzione o la possibilità di sognare.
Come voglio, come posso, forse anche come dovrei, come vorrebbero, cammino, accompagnato dai miei vizi, abbandonato dalle virtù.

lunedì 7 maggio 2012

Tre anni di "amicizia"

Tre anni passati insieme, giocando il tempo libero fra intimità e frivolezza.
Per tutto il tempo ero ammirato nel trovarti diverso, schietto e sincero, ma quel sabato notte ebbi la mia epifania.
Fosti solamente un ennesimo errore, un amicizia con la a minuscola, un'intiuzione rallentata, un bel giorno di sole, che brucia la pelle, che accieca gli occhi, lo sguardo.

giovedì 19 aprile 2012

interconnessione

per ingannare il tempo ho frugato nel passato, ho spulciato fra il cartaceo che conservo con cura maniacale e ho ritrovato me stesso. Come oggi, già allora scrivevo dei miei malesseri, ero diverso, non conforme, in lotta con tutto. Che emozione rileggere le adolescenziali lettere e pensieri, le pagelle con rifi superficiali giudizi. Sfoglio, scruto, ritrovo e sorrido, mentre ascolto musica dal cellulare di nuova generazione collegato all amplificatore più vecchio di me :) interconnessione anacronistica odierna!

venerdì 30 marzo 2012

L'amore

D'ogni amore sento l'odore, una carezza, come brezza nel vento, persa nel tempo.
Emozioni simili ma diseguali nella misura, poichè solo un attimo mi ha segnato, ha impresso nel cuore e nell'animo quella matrice.
Prima era idealizzazione, dopo fu vano tentativo d'emulazione.
Unico, tanto cercato e voluto, quanto non saputo difendere, nell'intersecarsi di istinti stupidi e altrettanto sciocche paure.
Rimpianto e allo stesso tempo meta ambita di domani, sapiente e capace, cresciuto, maturo.
L'amore mio sarà obiettivo, senza veli e compromessi, impegnato e naturale.

lunedì 26 marzo 2012

Il mouse

Il mouse si muove nell'area ristretta del tappetino, pur essendo recluso in così poco spazio, mi da la possibilità di esplorare più che l'intero mondo, tutta la conoscienza acquisita, e con essa, anche tutta l'ignoranza che imperversa.
Mi avvicina a persone lontanissime, facilita ogni singola azione quotidiana e risponde ad ogni domanda che mi pongo.
E' una sensazione di onnipotenza, la possibilità di avere tutto in un click.
Poi, da quando c'è questo mouse, si è perduta la spontaneità, la ricerca accurata di un qualcosa che realmente è importante.
Tutte queste facilitazioni hanno messo da parte un pò di umanità, di semplicità.
A volte, davanti a tutto questo progresso, mi chiedo come l'uomo possa aver perso, grazie a tale tecnologia, la semplicità, e come nonostante la stessa tecnologia, possa, troppo spesso, essere ancora così infimo e ottuso.

Giorni ripetuti

Apro gli occhi forzatamente, non vorrei destarmi dal sonno, dal sogno, ma devo riprendere a vivere.
Ogni giorno uguale a quello prima, e prima ancora.
Triste routine: caffè, sigaretta, pc e vino.
Trascorro ore davanti a questo grande monitor, navigando, scrivendo e ascoltando musica.
Ogni singolo giorno, ripetutamente, sopravvivere in questo modo, dovendo andare avanti, senza tangibili scopi, spinti forse solamente dalle utopiche speranze.
Giunge il fine settimana, e allora si, posso irruentemente sfogarmi a livello sociale, in discoteca o in qualche luogo associato.
E poi, tutto ricomincia in questo moto perpetuo, un giorno dopo l'altro, fino a quando giungera la svolta o la fine.

Gusto malinconico

Strano gusto di tristezza, invade, accompagnato da musica e vino.
Il presente costantemente intriso di passato, lascia poco spazio allo sguardo verso il futuro.
Malinconicamente tornano i ricordi, strappando accenni di sorrisi amari.
Il gusto della malinconia, dei tristi ricordi che ancora danno calore, il gusto di nutrirsi di vecchie emozioni.
Gusto malinconico esistenziale, sempre presente, come a dimostrare ciò che si è perso errando e ciò che forse è dietro l'angolo.

sabato 24 marzo 2012

Scrivo di te

Cosa scrivere di te, di noi, di quei pochi intensi mesi?
Risvegliasti in me la voglia di vivere, di credere nuovamente nell'amore, di rimettermi in gioco.
Iniziò lentamente, inaspettatamente, ma solo dopo pochi giorni, già avevo costantemente voglia e bisogno di te.
Le divergenze, dettate da punti di vista differenti, e da qualche bugia e omissione, ci hanno separato.
Mi restano ancora una certezza e un dubbio: ero certo di volerti e di costruire con te un nuovo domani, il dubbio è che tu non volessi le mie stesse cose.
E' passato un anno, la vita ci ha allontanati, ha raffreddato tutti i sentimenti, i risentimenti, le paure e le insicurezze.
Ora, mi basta sapere che stai bene, vedere che vivi il tuo percorso con forza e convinzione, che hai preso le redini della tua vita e che punti dritto verso le tue mete.

10 anni

Sono passati molti anni, ma riesco ancora a vedere il tuo splendore, soprattutto quello inreriore, che traspare dagli occhi e dalle parole.
C'incontrammo troppo presto, avevo solamente ventiquattro anni, troppe cose da risolvere e sperimentare.
L'incontro perfetto sarebbe stato oggi, con un decennio di ritardo, dopo aver sperimentato quasi tutto, saprei cosa fare, avendo capito ciò che conta veramente.
Il tempo non mi è mai stato amico, ma resta comunque una fortuna averti incontrato.

venerdì 23 marzo 2012

Ciò che ho perso

Ho perso il senso del sacrificio, la fatica spesa per raggiungere l'obiettivo.
Ho perso la fiducia in ciò in cui credevo, perdendo con essa, il motivo di correre.
Ho perso troppi posti di lavoro, mi stavano stretti.
Ho perso un portafoglio, quasi trent'anni fa, dentro c'erano solo tremilalire.
Ho perso la voglia di avere voglia di un qualcosa che una volta raggiunto diventa insoddisfacente.
Ho perso il più grande amore, la persona giusta.
Ho perso il biglietto del guardaroba della discoteca.
Ho perso due Ford Fiesta, una Y dieci e una Peugeot centosei.
Ho perso amici, poichè non lo erano.
Ho perso probabili amori idealizzati.
Ho perso momenti belli e brutti, perdendo giorni a dozzine, inseguendo un'utopia o una cosa reale e tangibile.
Ho perso la rabbia, l'indignazione e lo sgomento.
Ho perso la voglia ed il gusto del sesso fine a se stesso.
Non ho ancora perso l'inerzia, che mi fa andare avanti, nonostante tutto ciò che ho perso.

giovedì 22 marzo 2012

Il diario

Prima dell'avvento di internet, dei blog e dei social network, le persone si sfogavano con gli amici, oppure tenevano un diario segreto, dove fermare con la penna, sensazioni, sentimenti e avvenimenti.
Ora tutto è di dominio pubblico, quasi come se divulgando le proprie emozioni, ci si sentisse più compresi.
Noto, con piacere, che qui e la, come me, c'è molta altra gente che esprime se stessa, che condivide pensieri ed emozioni.
Il diario è superato, lo scrigno dei pensieri segreti non c'è più, e forse, è un passo avanti dal punto di vista umano.

martedì 20 marzo 2012

Come ti vorrei

Come sarai? O meglio, come vorrei che fossi?
Ti vorrei maturo e consapevole, schietto e diretto, a tratti incosciente e frivolo, ma all'occorrenza profondo, misurato, calcolatore.
Sapresti sorreggermi quando sto per cadere, ma anche farti sorreggere nei momenti difficili.
Mi sorprenderesti, con piccole cose, anche in giorni tutti uguali, e ti faresti sorprendere dalle mie pazzie.
Dovremmo capirci solamente con uno sguardo, sentire la presenza reciproca anche a infinita distanza.
Correggeresti le mie inadeguate rotte, lasciandoti comunque trasportare dai miei momenti.
Sapresti difenderti anche senza di me, difendendo anche l'unicità del nostro rapporto.
Così ti vorrei, con qualche sorpresa piacevole in più!
Chissà dove sei, cosa farai, quando e se arriverai...

Niente e tutto

Mi raccontavate di quanto era difficile la vita, quando si viveva da contadini e non c'era la corrente elettrica.
Quando gli eventi si vivevano tamite la radio del bar, quando per lavarsi bisognava scaldare l'acqua presa alla fontana.
I dolci c'erano solamente per le feste comandate, e sembrava chissà che un pò di crema con il pane.
A tavola sempre polenta e fagioli o patate.
Giunse il tempo di emigrare in Germania, lasciando genitori e figli al paesello.
Avevo pochi anni, mentre voi avevate superato i settanta; la vita vi aveva un pò curvato, ma mai spezzato.
L'energia e la forza traspariva dai gesti e dalle parole.
Non avevate ne laurea ne diploma, ma m'insegnaste la cultura del vivere, come quei vecchi proverbi popolari che valgono tutt'ora.
Il vostro vanto era l'onestà, il lavoro duro, i figli e la famiglia.
Materialmente avevate poco più che niente, ma l'anima e l'umanità erano grandi.
Poi venne il frigorifero, la lavatrice, la televisione, il boom; lasciaste la campagna per la città, iniziaste a crescere socialmente, a costruire e ad essere consumisti, ma sempre con attenzione.
Zii, nonni, non faceste mancare nulla a figli e nipoti, soprattutto a me.
Ora che ho tutto, lo smartphone, l'impianto hifi, il pc, internet e tutto ciò che il progresso ha portato, sento la mancanza delle cose vere e semplici, che mi avete trasmesso.
Un grazie infinito a voi che sarete sempre in me!

lunedì 19 marzo 2012

Sguardi

Sono gli occhi che ricordo, quegli sguardi simili ad altri sguardi, provenienti da diverse persone.
Gli sguardi curiosi dei primi attimi, quelli vogliosi, e poi, quelli innamorati.
Occhi negl'occhi, in anni e luoghi diversi, si sono ripetuti e ancora si ripeteranno.
Cosa c'è di più importante di uno sguardo che può comunicare pur senza aver bisogno di parlare?

Voci

Odo lontane voci ridondanti
S'infrangono sui muri e sugli specchi opachi
Sonorità inaspettate riempiono il silenzio
Nitide o confuse nel raccontare storie
Pacate o dirompenti rompono il rumore del vento
Sono voci di vite che s'ìintrecciano

venerdì 16 marzo 2012

La foglia morta

Forse un giorno, una stanca foglia autunnale, lascerà il suo ramo, cadendo tristemente, trasportata dal vento, per finire a terra calpestata.
Nel mio curato giardino, troppe foglie morte ho dovuto togliere, per fare spazio alle gemme primaveili, a fiori nuovi, colorati e profumati.
Tutto ciò che è stato, avrà un senso chiaro, oppure, resterà così, fermo tra i ricordi e i rimpianti.
Saranno i domani che non conosciamo, a dirci chi aveva torto o chi ragione; un forte vento spazzerà via tutto, lasciando solamente ciò che è ben radicato.
Ero una foglia tremolante, fra ciò che vedevo e ciò che credevo d'intravedere, ma ancora verde e piena di vita, mentre le bugie ti portavano lontano da me, verso te stesso, si, quel te stesso di cui fondamentalmente hai sempre avuto paura.
Sarai solo nel tuo letto e forse un pensiero flebile sarà rivolto a me, oppure ubriaco, fra le braccia dello sconosciuto di turno, preso dal tuo mondo irreale, evanescente e inconcludente.
Allora, io, non sarò quella foglia stanca, ma una gemma che non puoi più cogliere.

Il peso delle parole

Troppe persone parlano, non dando peso a ciò che dicono, non capendo il senso delle cose.
S'avvinghiano e succhiano il sangue, veri e propri vampiri pieni d'egoismo, d'ecocentrismo.
Lungi da me tutto ciò, la coerenza e la lealtà sono fondamentali.
Il vizio supremo è la superficialità, disse Oscar Wilde, aggiungo, la perseveranza nella stupidità rende una persona indegna d'esser definita tale.

martedì 13 marzo 2012

Da Giada

Eri li, a pochi metri da me; nella confusione, fra i mille odori di cibi etnici, guardavo solamente te, stupito dalla tua bellezza, quasi intimidito, sviavo il mio sguardo, quando ti voltavi.
Ti osservavo mangiare, mentre avvicinavi il boccone dolcemente, alla tanto desiderata bocca, oppure sorseggiare elegantemente dal bicchiere.
Chissà chi era lui, davanti a te, che poteva gioire della tua presenza; avrei voluto essere lui.
Da Giada, per la prima volta, sono rimasto sorpreso nel sorprendermi attratto da un ragazzo così bello, angelico, sinuoso e intrigante.

lunedì 12 marzo 2012

Primavera 2012 (una cosa bella)

Al di sopra delle nubi, il cielo è sempre limpido, azzurro, il sole splende più che mai.
Ora, le timide gemme, quasi come poggiate sui rami degli alberi, stanno per sbocciare, donando allo sguardo una miriade di gioiosi colori, all'olfatto, odori inebrianti di primavera.
I verdi prati stanno per ricoprirsi di margherite, mentre il sapore del mare è sempre più vicino, che quasi ne sento il rumore dell'ondeggiare perpetuo, l'odore della salsedine, il calore sei raggi del sole.
Stanno nascendo piccoli cuccioli, tutt'attorno la vita si riprende dal torpore invernale; inizia un nuovo ciclo pregno di vita!

sabato 10 marzo 2012

Tu e loro

Tu, dozzinale, utopista, finto ingenuo, irrealista.
Mediocre, stupido arguto, ignaro, ballista.
Tu, come loro, prima e dopo, così.
Falso, invadente, incosciente, incoerente.
Tu, evanescente, importante, amante.
Tu sei loro e loro sono te, un ripetersi infinito, di eventi e di umanità.
Tu e loro, siete già la somma di ciò che ho avuto e che posso aspettarmi.
Tu, loro, ora sono io la persona più importante.

venerdì 9 marzo 2012

A Nina

Cara dolce amica, che mi dai amore incondizionatamente; dormi nel mio letto, mi baci e mi dimostri l'affetto che hai per me.
Come te, mai nessuno fin'ora, ha avuto un posto certo nel mio cuore, nella mia vita, dandomi la sicurezza che solamente io ho una certa importanza.
Oggi, ho dovuto farti operare, ti ho fatto togliere la voglia di amore sterilizzandoti; sono stato combattuto ma ho scelto per il tuo bene e anche per il mio, a volte penso che sarebbe stato meglio avessero sterilizzato anche me molti anni fa.
Resterai cucciola, non conoscerai mai il senso della maternità, sarai sola come me, ma con me!

Dai '70

Figlio degli ultimi anni '70, quando oramai le fotografie erano a colori, su carta, con i colori ormai sbiaditi.
Iniziai a vivere nella società negli anni '80, nei quali maturai il carattere ed i pensieri, preso dalle mie musicassette, dal vinile e dal commodore 64.
Negli anni '90 fui sconvolto dalla pubertà, che mi diede nuovi stimoli, orizzonti, mete e punti di vista.
Con l'avvento del nuovo millennio, divenni padrone di me stesso, sommando tutti gli anni passati, presi in mano il presente e feci tutto ciò che mi dettava l'istinto ed il cuore.
Cosa scriverò in futuro sui '10, '20, '30 e gli altri a venire?

mercoledì 7 marzo 2012

Fuga in prigione

Era lunghissimo quel corridoio, lo percorrevo lentamente, annusando l'odore inconfondibile d'ospedale, schivavo gente curiosa del mio arrivo, infermieri presi e indaffarati.
Arrivai alla mia stanza singola, ero come un eletto.
Riposi le mie cose ordinatamente, mentre guardavo dalla finestra con le sbarre, il mondo la fuori.
Fuori dal mondo, in un mondo parallelo, voluto come rifugio dai giorni troppo uguali, restai per un pò, a pensare e ad analizzare.
Arrivarono le belle giornate e ci fu concesso di uscire nella grande terrazza, anche'essa circondata da alte e grandi inferriate.
Il sole mi scaldava, mentre fumavo e pensavo; ricordavo un libro di Pirandello, "Uno, nessuno, centomila".
I giorni trascorrevano lenti, tutti uguali, fra i sani cibi, le sigarette, le partite a carte e le pillole.
Da li, mi sembrava di non percepire il dolore che era all'esterno, mi sentivo protetto, al di sopra di tutto.
C'erano le visite dei parenti, degli amici, che sorridenti mi stimolavano e mi rassicuravano.
C'erà qualche assenza, ma la percepivo lievemente; volevo solamente riuscire a stare bene, a non continuare l'opera autodistruttiva che m'ha sempre contraddistinto, riuscire a stare in questo mondo, a questi patti, ma con un'armatura protettiva.
Pensavo, cercavo, volevo, mi mancava.
Fuggii dalla libertà alla prigione, ossimoro come sempre, come un passero che per cercare sicurezza, si rinchiude in gabbia, smette di volare, le ali si atrofizzano, ma il cinguettio rimane immutato.

La scala

M'appoggio delicatamente sullo scorrimano che accompagna le vecchie e logore scale, in un palazzo quasi consumato e segnato dal tempo, in questo giovane paese dal castello diroccato.
Passo dopo passo, tornano alla mente i nostri bei momenti, e nella risalita, rivivo quegli attimi.
Un gradino, poi l'altro e l'altro ancora, come fosse il primo bacio, seguito dalgli altri, dolci, inaspettati, desiderati.
Arriverò con un pò di fiatone, ma giungerò al termine della scalinata.

martedì 28 febbraio 2012

Troppo

Il tempo scorre troppo velocemente, sembra ancora ieri, ma ti volti ed è già passato molto tempo.
Tempo speso, sprecato, solamente in minima parte investito bene.
Troppo tempo dalla prima candelina spenta, dal primo giorno di scuola, dal primo giorno di lavoro, dal primo amore.
E' passato velocemente, mentre tutto sembrava essere statico, lento, pesantemente immobile.
Continui a dire che c'è tempo, rimandi, e d'un tratto sei già al giro di boa.
Troppo poco, per fare tutto ciò che vorrei; troppo, pensando a quanto ancora ne rimane.

lunedì 27 febbraio 2012

Che piacere

Quanti anni ci hanno diviso, fra deliri e convinzioni, mentre tutt'attorno girava, in maniera apparentemente normale ma scomposta.
Ritrovarti qui, sempre tu, ascoltarti senza alcun ostacolo, condividere il tuo pensiero, gioire dell'attuale corrispondenza.
Che piacere parlarti, sentire e capire ciò che pensi, dividere con te i miei pensieri e le mie emozioni.
Che piacere amico mio, essere nuovamente qui, tu ed io!

La metafora della mongolfiera

Inizia lentamente il volo, il calore, piano piano, fa sollevare questo grosso pallone, riempiendolo di aria calda.
Pochi metri inizialmente, poi, sempre più in alto, fino a vedere laggiù, tutto piccolo e confuso.
Va lenta ma sicura, frange i venti e sorvola gli orizzonti.
Se la fiamma si spegnesse, sarebbe un bel guaio!
Effettivamente si sta affievolendo, lentamente il pallone si sgonfia e inizia la discesa, ma di colpo la fiamma si spegne e la lenta e dolce discesa diviene una cruenta, inarrestabile e rovinosa caduta.
Una piccola fiamma, rispetto alla mole della mongolfiera, è in grado di decidere del destino di quest'ultima.
Grande apparecchio volante, spinto da quella fiamma, senza la quale, è destinato a cadere a terra, come un uomo senza amore, che giace sconfitto e privo di spinta.

venerdì 24 febbraio 2012

Il malessere

Questa maledetta sensibilità, che da quando ho ricordi, mi perseguita, rendendomi tutto difficile.
Come quando a sei anni mi addormentavo, con il pensiero che in Africa, bambini come me, stavano morendo di fame, o come quando, le parole ed i giudizi senza senso, su me e i miei cari, venivano sparati da loro stessi.
Questo senso di felicità inscindibile dalla felicità altrui, questa carenza di puro egoismo, di superficialità.
Questo è il mio malessere, il non essermi conformato e omologato, l'aver ancora, alla soglia dei quaranta, le domande che mi ponevo da bambino, che non hanno ancora avuto risposte.
Il malessere è dovuto al mondo che gira al contrario, alle contorte dinamiche e ai deleteri intrighi.
Perchè il mondo deve essere così quando tutti potremmo stare bene? Questo mi chiedevo, questa realtà mi crea malessere, questa è la cosa da cambiare.

STOP

STOP! Nuova pagina di facebook per chi si è stancato di essere una pedina, per chi da tempo pensa che si possano cambiare le cose, ma si sente solo, per chi pensa che le cose non possano essere cambiate.
www.facebook.com/pages/STOP/278355682237304?sk=wall

Promemoria dei modi di dire

Batti il ferro rovente, cerca di modellarlo a tuo piacimento, fra incudine e martelllo, ma non farlo mai raffreddare, poichè dovresti nuovamente scaldarlo, perdendo tempo, e forse, anche la prima genuina ispirazione.

Non piangere sul latte versato, poichè non c'è più, è disperso sul pavimento, sporco, da raccogliere e buttare via.

Can che abbaia non morde, cerca di spaventarti, ma appena smetterà di abbaiare e inizierà a ringhiare, allora devi preoccuparti.

L'ora di cuiun la vien par tuti!

martedì 21 febbraio 2012

Nome utente e password

Scrivi, ti descrivi, fra i diversi, eppure identici, identikit virtuali.
Cerchi qualcuno simile a te, ma allo stesso tempo ossimoro.
Foto di non volti che parlano con il cuore, foto di volti che parlano con il culo.
Intricato meccanismo psicologico, sempre più sembra che, non si conosca ciò che si desidera.
Inserisci nome utente e password, navighi, cerchi e aspetti; sono sempre le stesse frasi, pur provenendo da persone diverse.
Utopia trovare originalità tra queste omologazioni.
RIvedere un film già visto, conoscendo tutte le battute, i tempi, l'inizio e la fine.

sabato 18 febbraio 2012

18/02/2012

Tristi meccanismi conosciuti
logori nel tempo
eppure sempre attuali
Incroci d'esistenze cinquantennali
con contrapposte realtà ventennali
La consapevolezza fa vedere e vivere ciò
come una routine
mentre il tempo continua a scorrere
lasciando sempre più spazio alle certezze
dando importanza all'importanza

venerdì 17 febbraio 2012

Personale e stringata teoria dell'evoluzione e della creazione

Dio, lui, in ogni credo e religione, il massimo, il magnifico, il giusto, l'amorevole, perfetto.
Se l'umanità è frutta della creazione di questo dio, evidentemente quest'ultimo non è un essere perfetto, poichè egli stesso avrebbe creato le imperfezioni e le contraddizioni esistenti.
Darwin, la teoria della selezione naturale, mah.
In natura c'è solo un essere che combatte se stesso, incline a non conservare il proprio habitat, ad essere distrtuttivo e autolesionista, l'uomo.
Non credendo nelle casualità, rinnego la teoria dell'evoluzione casuale, credo altresì nell'esistenza di un sogetto "superiore" che ha creato la vita sulla terra, e quest'ultimo, certamente non è il dico che ci hanno sempre propinato, bensì un essere più evoluto di noi.
Probabilmente siamo solo un esperimento riuscito male, un gioco, una scommessa persa.
Del resto, in scala, è ciò che l'uomo fa con germi, batteri, virus e cavie.

Brivido

Sarà il soffio d'aria gelida, che giunge alle mie spalle, passando attraverso la fessura della finestra, che da sul centro del paese, a farmi sentire questo brivido, oppure un passato troppo pesante, che offusca il timido ed incerto presente?
Sobbalzo e mi stringo fra le spalle, mentre la musica è padrona di questa stanza, ed un fiume di parole digitali, si riversano nel mondo.

Due parole...

Ritrovarti qui, tu che porti un nome che ritorna sempre in questa realtà, così distaccato, come non eri.
Penso a quei giorni, alla confusione che ti allontanò da me, al fiore che non ho saputo cogliere, che ho calpestato.
Ricordo quella dolcezza nel tuo sguardo, nei tuoi gesti...qui c'è ancora una dimostrazione di quel bene, un rametto d'orato e una pergamena, frutto della tua sorprendente fantasia, della tua tenerezza.
Ti ho cercato perchè ho capito che le belle persone che hanno incrociato la mia vita, invece di apprezzarle, le ho sempre incasinate.
Ora si, forse, si può essere amici!

giovedì 16 febbraio 2012

L'ultimo tremendo errore

Non mi aspettai nulla, quella lontana sera di dicembre, quando t'incontrai in quel parcheggio.
Parlavi divertito e sorridente, bevendo quel pesantissimo drink, mentre pensavo fra me e me:"è la solita..."
Poi a casa mia, sul mio letto, a sorridere e schivare quasi timidamente la voglia di baciarsi, di tocacrsi, di sentirsi.
Fin qui nulla di nuovo, era tutto negli standard, ma quando indietreggiasti davanti alla mia provocazione forte, mi destabilizzasti e pensai:" non gli piaccio, allora perchè siamo qui?"
Nei giorni seguenti tentai di capire cosa volessi da me, a fatica riuscii ad esprimere la mia volontà di approfondire la conoscienza, ben lieto di sentire che anche per te era la stessa cosa.
Era pieno inverno, ma sciogliesti i ghiacciai che avevo nel cuore, giorno dopo giorno, un sorriso, un bacio e una parola in più.
Arrivarono le incomprensioni, le mie paure, che con il senno di poi, erano giustificate.
Il sogno s'infranse davanti alla dura realtà che trovai scritta nel tuo pc, le lunghe chattate a sfondo sessuale con più persone...mi crollò il mondo addosso e ti lasciai.
Quel giorno mi dicesti una cosa così cattiva, che mai nessuno mi aveva detto, e che spero nessuno mi dirà mai.
La tua cara amica, in lacrime, mi convinse, ti perdonai, mettendo da parte l'orgoglio e il dolore, cercando di capire.
Poi venne l'ora di scommettere su noi, in una città nuova per me, lontana.
Lasciai tutto e ti seguii, fino a che, anche quella sera, mentre sorseggiavo un gin lemon, tu ballavi e interagivi in maniera irrispettosa, nei miei confronti, con l'ennesimo sconosciuto.
Volevi divertirti, essere libero, ma con me al tuo fianco, per avere certezze, sicurezze, ma ciò era improponibile ed intollerabile.
Capii che avrei dovuto fermarmi molto tempo prima, seguire il mio istinto e allontanarti, ma l'amore che provavo, stupidamente, mi fece restare accanto a te, ma quella sera tutto finì.
Tornai a casa mia, incominciai a vivere un misto di dolore e profonda rabbia, soprattutto verso me stesso; che povero ingenuo e stupidamente ostinato ero stato.
Avevo messo te davanti ad ogni cosa, allontanando amici e famiglia, per poi ritrovarmi, come si suol dire, con una mano davanti ed una dietro.
Giunse il tempo di pensare a me, lo feci, mi dicesti:" Ti amo"...seppi poco tempo dopo, che la sera prima di quella parola, eri invischiato in un'orgia.
Fosti il mio ultimo tremendo errore, orrore.
Mai più scenderò a compromessi, mai più anteporrò chi che sia, agli affetti che ho.
Chissà le tue convinzioni e i tuoi modi di agire, di essere, dove ti porteranno? Sarò curioso di saperlo tra una decina di anni!

mercoledì 15 febbraio 2012

Buona notte tesoro

Buona notte tesoro, così lontana ma anche tanto vicina.
Siamo simili lo sai, sempre presi fra mille guai, è un decennio che ormai va così.
Mi ricordo quella notte, fuori da quel locale, ci presentarono e noi ci baciammo subito, poi ci perdemmo in quel prato.
Nati lo stesso giorno, a distanza di qualche anno,ma uniti dall'intrinseco modo di vivere, sentire, amare.
Vorrei poter alleggerire il fardello che ti porti dietro, ma non riesco neppure a gestire il mio...posso solo mandarti un grande abbraccio e augurati buonanotte tesoro!

martedì 14 febbraio 2012

La chat

Resta invariato nel tempo, il linguaggio usato nelle chat: " Ciao! Da? Anni? Che cerchi?"
Ciò aveva un senso quando si usava IRC, e già allora ponevano le stesse domande, anche se il nick era più che mai chiarificatore a prescindere.
Al tempo ti chiedevano la foto, ora che le hanno, ti chiedono un altro genere di foto, e anche se gli invii quel genere di foto, non sono soddisfatti, e ti chiedono addirittura la posa.
Ricordo quando si chattava tanto per parlare, ognuno da casa propria.
Irc aveva mille e mille canali, sui quali si disquisiva di politica e società.
Ora, anche quei canali, sono diventati un carnaio.
La chat fù la mia forza per iniziare questo percorso, mi diede non poche soddisfazioni, ma ora, è cambiata, è diventata superficiale, come tutto del resto.

Giorno dopo giorno

Giorno dopo giorno
scrivendo
in questa pseudo vita
barcollando
immaginando ipotetici ed improbabili futuri
Giorno dopo giorno
rivivere
ricordare
nutrirsi del passato
poichè non s'intravede futuro
Giorno dopo giorno
continuare
insistere
intestarditi
obbligati
a continuare quesi giorni
l'uno dopo l'altro
Giorno dopo giorno
fino a che non ci sarà un altro giorno
e la pace arriverà
dolce e attesa
come il calore d'inverno
come un soffio di vento
in un'estate torrida e infocata
Giorno dopo giorno
qui
vivendo di paliativi giorni
rinchiuso in questa bolla del tempo
protetto dal passato
che non posso cambiare
e dal futuro
che non mi sarà concesso
Giorno dopo giorno
apro gli occhi e vivo meccanicamente
seguendo la routine quotidiana
solamente per un motivo
Giorno per giorno
m'addormento con l'intento di svegliarmi
solamente per non dare un dolore
a chi mi ha dato questa vita.
Per te, madre, giorno dopo giorno
sono ancora qui.

Un anno senza amore

Oramai sono passati quasi dodici mesi dall'ultima volta che amai, intimamente, fisicamente, cerebralmente.
Strano, sono sempre stato in grado di scindere l'amore dal sesso, ma da quel giorno, in quel paese lontano, non fui più in grado gi godere di altrui compagnia.
La cosa sorprendente è che non mi manca nessuno al mio fianco, nemmeno nel mio letto, solo per un'ora.
Un anno senza amore e senza la sua ricerca, è più soddisfacente e piacevole dell'amore vissuto.
Resta solamente la flebile abitudine che si attenuerà e scomparirà con i giorni che verranno, per lasciare l'amore idealizzato e dare spazio all'arte di vivere giorno per giorno, senza senso, ma con il solo scopo di vivere.

Passato e presente

Apro l'anta del vecchio mobile, è vecchia ma lustrata a nuovo, che non pare abbia il tempo che ha.
Il mio scrigno segreto, in cui celo gelosamente tanti oggetti, ricordi ed emozioni del passato.
La mia personale collezione di musica, suddivisa fra dischi, musicassette e cd, ora soppiantati dall'mp3.
Le vecchie vhs, sostituite dal dvd; il binocolo meccanico precursore di google eart.
Apro e respiro un passato caro, che resta dentro impertubabile, ben conservato e non sbiadito.
C'è anche la scatola di legno, contenente i rapporti epistolari e le cartoline, corredate da francobolli in lire, personalità trascritte vere più che mai.
Le foto su carta, sulle quali si possono ancora accarezzare i volti cari, che nel retro riportano scritta a penna la data ed il luogo.
Il video game che si poteva portare in giro, anni'80, grande quasi quanto un odierno pc portatile.
Poi, con il progresso, mi ritrovo anche chattate, email e foto digitali, che cambiano il gusto e lo spessore delle cose.
Ho la copia di tutto ciò in un piccolo hard disk, un passato digitalizzato, compresso ed archiviato, per non perdere nemmeno un secondo o un significato.
Era bello quando non c'era lo scanner, quando si sfregava la penna sul foglio per scrivere, sentendo l'odore della carta nuova e dell'inchiostro.
Quando le foto le toccavi, le tenevi nel portafogli, e quando tutto era più semplice, pur teoricamente essendo più difficile.
Forse, il detto:" Si stava meglio quando si stava peggio", ha veramente un suo senso...la quantità non fa la qualità, e la qualità che prezzo ha?

San Valentino

Ne ricordo pochi di giorni come questi, quando l'amore era il centro di ogni pensiero, mentre l'odore delle rose donate riempiva l'aria della stanza, quando l'attesa del vedersi, quel giorno, era maggiore, carica di chissà quali aspettative.
L'ultimo di questi giorni, in un periodo nuovo, ma che si stava ripetendo, lo rammento con amarezza, poichè diedi importanza e comprensione, invece d'intuire l'amore sbagliato e correre lontano.

sabato 11 febbraio 2012

Vecchie cose ritrovate

TEMPO

Non ho mai capito i tuoi intenti
ti conosco fin dai primi momenti
non mi abituerò mai al tuo modo di fare
di lasciarmi sempre indietro e non aspettare
proprio quando più ne ho bisogno
te ne freghi e distruggi il mio sogno
egoista e pieno di te
padrone di tutto quel che c’è
imperterrito segui la tua strada infinita
ma io piccolo uomo e non poeta
quando provo a fermarti
mi restano solo in mano i tuoi frammenti
quando ti credevo amico
proprio allora mi hai ferito
quando volevo te ne andassi
sempre seguivi i miei passi
di me resteranno forse solo ricordi
e sbiadiranno anche tutti quei gesti
fatti per comunicare
con chi avrei voluto cercare
solo un po’ di serenità
in questo strano mondo qua
non voglio rubare altro per me
vai tempo e portami con te


UOMO

Vigliacco quando abbassi la testa
Davanti a l’ingiustizia
Assassino quotidiano
Mentre vivi a dispetto di chi ha niente
Senza scrupoli e coscienza
Il tuo benessere tutto calpesta
Nel grigiore del tuo animo
Risiede il male che ti distingue
Unico essere contro natura
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DIO

E’ difficile pensare quando vedi il cielo morire
Che tu di lassù ci ami sempre più
E nelle lacrime disperate di un bambino
Vedo l’assenza di te
Come in quelle vite tanto diverse
Di chi ha tutto e chi ha niente
A nome tuo odio e dolore
Per colpa di gente che non conosce la parola amore


SPERANZA

Gl’occhi malinconici e stanchi
Vedono ancora te in quei momenti
L’odore di un sentimento
Che col tempo è inacidito
Brividi e fremiti
Non li vivo più ormai
Attimi di gioia
Solo quando uccido un po’ la noia
La stanchezza di esistere
Prevale sulle speranze
Che figlie della stessa essenza
Hanno ereditato la consapevolezza
Che non c’è felicità
Per chi come me
È diverso da questo mondo qua
Nell’oscurità una luce non tornerà
Per far risplendere un’altra verità
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DAMMI

Raccontami con voce leggera
Dei sogni che hai
Fammi rivivere quel che ero
E brillar gli occhi ancora
Nella tua ingenua giovinezza
Fammi ritrovar la purezza
Di cose semplici e importanti
Di giorni pieni di sogni e sentimenti
In questo vantaggio di tempo che ho su te
C’ho speso l’anima
Senza resto ne scontrino
Con nei palmi il vuoto che ho dentro
Fammi vedere che si può ancora credere
E cambiare e stravolgere le cose
Nell’amore che dai senza scopo
Con lealtà e carezze sincere
Dammi torto per quello ch’è stato
E per ciò che ora penso avvilito


CITTA’
Città lontana eppur compagna
M’hai soggiogato e affascinato
Cerco di te nei pensieri
Passati e futuri
Mentre il tempo ti rende ancor più bella
La lontananza accresce la voglia di viverti
M’hai rubato al passato
Facendomi sognare
Gettandomi poi a terra
Calpestandomi
Poi m’hai teso la mano
Con i tuoi figli adottivi
Hai ridato vita ai sogni spenti
Città dotta viva e aperta
Fammi ancora amare la scoperta

AMICO LIBERO

Quel sorriso a volte strano
Nel cercar complicità
Dopo giorni di litigi
Ora sei ancora qua
Amico caro amico mio
Ora sei solo ma ci sono ancora io
Sei diverso da quel tempo
Che serioso e annoiato
Tenevi a freno il tuo fato
Ora redini non hai più
Godi del tempo che vuoi tu

giovedì 9 febbraio 2012

6

Sei ciò che fortemente volli, ma non seppi cogliere.
Sei ciò che fui, che fummo, che vorrei essere e che sarò.
Sei ovunque, sulla linea del mio tempo, prima e poi, li, a ricordarmi l'amore, gli errori, i sogni.
Sei la partenza e l'arrivo, l'inizio e la fine, e come te, qualcuno ho intravisto, ma fu solamente un miraggio.
Sei l'essenza dell'amore più puro che provai, e voglio pensare che, trasmetterai ancora amore, prolungando il mio, amore, sei amore!

Scrivi

Scrivi, raggruppa frasi e pensieri fra queste pagine virtuali, mentre il passato scorre violento nelle vene, ed il futuro sfugge al di la dello sguardo.
Scrivi, bevi e fuma, mentre fermi la musica, poi lasciala ripartire e vola, viaggia, trova ispirazione, emozioni e momenti da poter fermare sulla pagina bianca.
Scrivi, narra il tuo disappunto, descrivi il tuo amore, disegna i contorni di un sogno che è così vicino alla realtà.
Scrivi, del dolore e dei sogni che t'hanno forgiato, delle consapevolezze e delle utopie che t'hanno sfiorato, d'oggi, di ieri e di domani.
Scrivi, ferma questi pensieri, con la speranza che qualcuno li possa cogliere, condividere e capire.
Comunque sia, scrivi.

Le mie parole

E' troppo il mio dire, essere e fare, al punto che si genera solamente reazioni opposte, o consenso e approvazione, o silenzi.
Le parole, d'ora in poi, saranno fini a se stesse, non cercheranno riscontri.
Ancora bisogna essere egoisti a causa dell'altrui egoismo, ancora s'innalzano le mura di protezione, ancora, ancora oggi, a distanza di anni, decenni, siete imutati.

mercoledì 8 febbraio 2012

Tu, padre

Tu, padre, che esempio fosti, che uomo?
Tu che sei fuggito dal tuo essere padre, che ti sei rifugiato dietro le facili scuse economiche, che hai accettato senza proferir parola l'altrui famiglia e volere, rinnegando all'originale prole ogni sentimento.
Tu, che incolpasti mia madre, colei che mi generò e che tutt'ora provvede a me, mi capisce e m'incoraggia.
Tu, che non andasti ai funerali di tua madre, perchè lo chiese l'avvocato.
Tu, che non hai mai dato valore a chi ti ha amato veramente, ai legami di sangue.
Tu, pieno d'orgoglio quando mostravi l'auto sportiva, le armi, il tuo benessere, mentre i tuoi figli erano lontani.
Tu, soprattutto, che permettesti alla tua donna di decidere sul nostro futuro.
Tu, figlio dei miei nonni, che se ci fossero ancora ti rinnegherebbero.
Tu, ch'io volevo rinnegare il tuo cognome, ma ora sono fiero di averlo, poichè l'anomalia sei TU e non io, e sono progenie di mio nonno, tuo padre, che se ci fosse ancora ti direbbe che hai sbagliato tutto!
Tu padre, detto ciò, sei uomo più di me?
No, non sei uomo, o meglio, non sei umano, sei disumano, sei la feccia, sei tutti quelli che come te, terra terra, egoisti e materialisti, rovinano il creato.

Doppia matrice

Provare un senso d'appartenenza per una città, provarlo per un'altra ancora, ugualmente, due città diverse, distanti, per certi versi ossimori, senza alcuna logica di contatto.
Parlare in maniera disinvolta il romanesco o il ferrarese, sentirsi a volte scissi fra una coppia di pane ed una coda alla vaccinara.
La congiunzione fra le due cose sono io, nato a Roma e Ferrara, cresciuto fra Roma e Ferrara, metà padano e metà terrone.
Un accento sovrasta l'altro, se si congiungono nord e sud, confusionando fra le parole e i detti, mentre l'essenza rimane sospesa fra l'umanità intera, così diversa e divisa, ma in fondo, così unicamente unica ed unita.
L'essere se stessi o l'essere in funzione di ciò che la società vuole?
Sempre, essere se stessi, in barba alla società, pagandone tutte le conseguenze, sentendosi sempre in equilibrio, fra ciò che si è e ciò che vorrebbero fossimo.

Cos'è la libertà e la democrazia

Un senso d'impotenza, la costrizione all'essere relegati, schedati, accomunati, etichettati.
Volere e non potere, sentire l'esigenza di una giustizia che alla fine, oramai, è solo un termine astratto.
Essere obbligati a pagare il canone RAI, non usare droghe leggere e pesanti, non rubare.
Come diceva anni fa un mio vecchio cugino:" Dal tempo dei faraoni ad oggi, non è cambiato molto, siamo sempre schiavi, hanno solamente arrotondato gli spigoli!"
Chi non accetta l'odierna democrazia è tacciato d'essere eversivo, anacronistico, disagiato sociale...invece, è colui che farà si che le cose cambino.
Quando si disse che la terra era tonda anzichè piatta, si disse un'eresia.
Cos'è la libertà? Io vorrei fosse un mondo senza imposizioni, governato da coscienze umane, dal senso del bene e del male che regna nella maggior parte degli esserei viventi.
Non so bene cosa sia la libertà, ma conosco il peso della sua assenza, e condanno chi oggi straparla di libertà e democrazia, poichè chi parla è un tassello di questo sistema.
Confido nell'uomo, nonostante i pochi potenti stiano gestendo tutto, sulle spese dei tanti apparentemente impotenti, ma credo ancora che l'unione faccia la forza, credo nel passato che ha cambiato le cose e credo che possa accadere nuovamente.
Basterebbe pensare che la cosa errata è la voglia di prevalere a tutti i costi sull'altro, che siamo tutti fratelli, che al mondo c'è posto e risorse per tutti...non mi pare così difficile!

Mentre Loredana canta

Loredana canta, grida emozioni e pensieri; il borsone della palestra è pronto da troppo tempo, impolverato, la sulla sedia di modernariato.
La mano sinistra gestisce con sapienza una sigaretta, mentre assieme alla destra, sfiora i tasti di questa tastiera, per esprimere questi attimi, queste emozioni.
L'occhio cerca il bicchiere di plastica, caro amico che fintamente consola; il telefono è li, pronto a comunicare così tante cose, che nemmeno mi sforzo di afferrarlo.
Un profondo tiro di fumo che penetra dentro, quasi fa tossire.
Una scrollata di testa e di spalle, ora devo fare barba e doccia.
Mentre Loredana canta, io vivo.

martedì 7 febbraio 2012

Oggi

Mi perdo tra un bicchiere, un ricordo, l'ultima sigaretta fumante, il grigiore di questi giorni, la vecchia e cara musica.
Restare fermi, immobili, qui, a casa mia, e ripercorrere il passato, con occhio attento; girare per il mondo, stando fermi, parlare con tanta gente, pur non parlando, provare emozioni, pur evadendole.
Avere certezze e chiavi, ma in ritardo, è come essere in grado di volare, quando il cielo è infuocato.
Giorni diversi, sul calendario, ma uguali, per me, come rivivere in eterno lo stesso istante, essendo consapevoli di ciò che sarà tra un attimo.
Ancora un goccio di rosso, una sigaretta da me confezionata, una canzone, un ricordo e un'evanescente domani nuovo, o almeno diverso.

Flashback

Improvvisi ricordi di notti inenarrabili, volti senza un nome appaiono, situazioni felliniane che si susseguono.
Non è fattibile ricucire gli strappi, bisogna solamente conservare gli stracci del passato, ponendoli l'uno sopra l'altro, in maniera ordinata e cronologica, nel cassetto del vecchio mobile tarlato.

domenica 5 febbraio 2012

Quale sarà il senso?

Cosa resterà di tutti i sogni infranti, o di quelli che sono ancora in volo, degli errori commessi, di tutte le promesse, dei sorrisi passati già.
Di tutti i miei giorni, invischiati con i tuoi, che cosa resterà, di te, di me e di noi, di tutte le energie spese, delle battaglie e delle arrese, di tutto ciò che fummo.
Mi trovo ancora qua, a chiedermi cos'è, questo susseguirsi d'esistenza e che senso ha, ma forse è senza senso, conta lo scopo alla fine, e forse anche lo scopo, è il viaggio e non la meta.
Io sono ciò che feci e ciò che farò, fra i miei dubbi, i miei errori, le mie stupidità, ma anche i miei gesti d'amore,le mie spontaneità, le risalite dopo le cadute, le albe che seguono i tramonti e allo stesso tempo le precedono.

Solo per amore

L'inizo fu un vagito, il primo respiro, il primo raggio di sole, frutto di un amore.
Poi fu profondo senso di appartenenza, illogici comportamenti, orizzonti da raggiungere.
Divenne buio quella luce, che rese esiliato dall'appartenere, da orizzonti irraggiungibili, dal senso di se, prepotentemente compromesso dalla sua assenza o dal suo contrario.
Tutto, questo e tutto il resto, sempre, solo per amore.

venerdì 3 febbraio 2012

Come un fiocco di neve

I fiocchi di neve scendono dal cielo, ordinati e sinuosi, senza fretta, s'appoggiano, s'aggrappano, uno dopo l'altro, uno sull'altro, così ogni singolo fiocco, va a formare un'immensa distesa di neve.
Ogni fiocco è un volto, un sentimento, un incontro, un profondo o evanescente legame, che crea questa distesa di neve nella mia vita.

giovedì 2 febbraio 2012

diamo un pò di numeri

Tra poco tempo, il numero 26, sarà fiammeggiante sulla tua torta...il 26 ti allontata dai 20 e ti avvicina ai 30, come sono certo, s'è allontanata quella sete di soddisfare sogni, per lasciare il posto alla pianificazione della realtà.
Sono 26 per te, 40 per lui, 25 per l'altro, mentre per me saranno 34.
Dando i numeri, guardo al passato con un sorriso e la consapevolezza che al tempo non mi era concessa, guardo al futuro con uno sguardo di sognatore disincantato.

sabato 28 gennaio 2012

...

Leggerezza indotta che tanto attiri, seduci e consumi; ora come allora, forse con più consapevolezza e controllo, resti un mezzo, non un fine...

lunedì 23 gennaio 2012

Legame

E' qualcosa d'insipegabile, che a volte va contro la ragione, ma è anche un grande valore, che fa superare ostacoli e fa perdonare.
Ci sono legami inscindibili, che vanno oltre il tempo e le convenzioni, s'accordano anche con le contrarie opinioni, lasciando spazio a mille scusanti, anche senza il bisogno di spiegazioni.
C'è il legame profondo, frutto di chi chi non c'è più, che continua comunque, non solo per il tempo che fu.