Dopo quattro anni, grazie all'ausilio di mia zia, mi sono deciso a fare una visita al cimitero, per salutare i parenti, gli amici ed i conoscenti.
Abbaiamo lentamente percorso i sentieri che si fanno strada fra i condomini di cemento, pregni di sintesi di esistenze.
Mia zia è come una guida, conosce vita, morte e miracoli d'ogni occupante del luogo.
Fra il sorridere per ciò, ed il versare lacrime davanti ai miei parenti, in primis alla mia seconda madre, Clorinda, proseguivo per quei sentieri.
Pensavo a come ci si complica la vita, a quanto siano le distanze fra gli uomini, mentre alla fine, tutti siamo uguali...Totò disse:"Lamorte è una livella..."
Odore di fiori freschi e di stantio, mentre rabbrividivo nel pensare ai corpi in putrefazione tra quelle pareti, e confermavo l'antico modo di trattare i defunti, cioè con il fuoco...cenere alla cenere...
Condomini tesi ancora a differenziare l'estrazione sociale, a definire la differenza fra me e te, loro e noi.
Neanche in pace, si ha la vera pace, fra la tomba d'elite del Dott. e la buca approssimativa del poveraccio.
Mi sono sentito combattuto, fra l'essere in quei loculi, finalmente sereno e incosciente, oppure restare vivo e continuare l'arduo percorso.
Mi mancava una visita al cimitero, per ricordarmi che alla fine tutti moriranno, che in vita diamo importanza a cose superficiali, invece di vivere semplicemente e serenamente.
venerdì 15 giugno 2012
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