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martedì 19 giugno 2012

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Tornerà il giorno nel quale mi chiederai qualcosa, e distaccandomi dalla mia indole, dovrò e vorrò ricordare questi giorni, e sorridere su di te, su di voi.

domenica 17 giugno 2012

Con o senza guarra

Ricordo quando i miei nonni mi raaccontavano della loro gioventù, segnata dalla povertà, dal lavoro duro, dalla guerra.
Come fossimo in guerra, mi ritrovo a compiere atti ed azioni, come i miei nonni un secolo fa, ma non è una guerra fatta di fucili e bombe, è una moderna guerra combattuta con l'economia e la politica.
Mettendo a confronto lo stile di vita, cambia poco, mentre oggettivamente, a distanza di un secolo ed in assenza di battaglie, dovrebbe essere tutto molto migliore, per chiunque, ma non lo è.
Con o senza guerra, per il popolino, è sempre una lotta; che sia contro un carro armato nemico, o una multinazionale che sfrutta i lavoratori, è sempre guerra, o meglio, una battaglia persa, poichè gli ultimi non credono più nella lotta e non hanno una coscienza ampia.

venerdì 15 giugno 2012

Av voi ben

A son gnù a catart dop tant temp, a gh'iera il tlarin in mez ai fiur mat.
A m'è gnù al magon e am son mis a zigar in da par mi.
T'am manchi da murir, ti, che t'ha ma fat da madar, che t'ha ma tratà mei che i to fio.
An pos far altar che scrivart sti du parol, anc se at farev un monument, a ti e me zio!
Zio, l'è tant che an at port un fior, ma al me pensier al g'he sempar.


Visita al cimitero

Dopo quattro anni, grazie all'ausilio di mia zia, mi sono deciso a fare una visita al cimitero, per salutare i parenti, gli amici ed i conoscenti.
Abbaiamo lentamente percorso i sentieri che si fanno strada fra i condomini di cemento, pregni di sintesi di esistenze.
Mia zia è come una guida, conosce vita, morte e miracoli d'ogni occupante del luogo.
Fra il sorridere per ciò, ed il versare lacrime davanti ai miei parenti, in primis alla mia seconda madre, Clorinda, proseguivo per quei sentieri.
Pensavo a come ci si complica la vita, a quanto siano le distanze fra gli uomini, mentre alla fine, tutti siamo uguali...Totò disse:"Lamorte è una livella..."
Odore di fiori freschi e di stantio, mentre rabbrividivo nel pensare ai corpi in putrefazione tra quelle pareti, e confermavo l'antico modo di trattare i defunti, cioè con il fuoco...cenere alla cenere...
Condomini tesi ancora a differenziare l'estrazione sociale, a definire la differenza fra me e te, loro e noi.
Neanche in pace, si ha la vera pace, fra la tomba d'elite del Dott. e la buca approssimativa del poveraccio.
Mi sono sentito combattuto, fra l'essere in quei loculi, finalmente sereno e incosciente, oppure restare vivo e continuare l'arduo percorso.
Mi mancava una visita al cimitero, per ricordarmi che alla fine tutti moriranno, che in vita diamo importanza a cose superficiali, invece di vivere semplicemente e serenamente.


Notti

Serate infinite, quasi ignare, improvvisate; iniziavano da un aperitivo, finivano dopo l'alba, con l'amico d'avventure o con un perfetto sconosciuto.
C'era il gusto dell'ignoto, la voglia di fare, di conoscere, di sperimentare, di scopare.
Notti lontane, che m'hanno segnato, che ho in tensamente vissuto e raccontato.
Sento ancora l'odore inebriante e aspro di quei locali, l'aria fredda che mi dava sollievo, sotto il condizionatore.
Le mille birre bevute, alternate a cicchetti di rum, a strisciate di coca, a qualche pasticca, a qualche canna,
Notti di giovinezza, consumate così, succedendosi l'una con l'altra, come a formare una lunghissima catena, che un giorno si spezzò.
Com'era semplice accontentarsi di tutto quello stupido, superfluo e nocivo, presente.
C'è ancora, nel profondo dell'anima, qualla malsana voglia di cazzeggiare, è insita nel mio dna, ma ora prevale la voglia di stabilità, normalità, di un senso in ogni cosa.
Notti trascorse a parlare di ogni cosa con gli sconosciuti, condividendo strane sostanze, oppure un semplice cocktail, mentre la luce del video porno illuminava leggermente i volti e faceva scorgere le sagome che giravano nervosamente, il tutto rotto da grida di piacere, provenienti dai camerini tutt'attorno.
Tutto senza alcun tabù, piena libertà che scorreva tra le vene, la si poteva assaporare con semplicità.
Ora, le mie notti, sono assai diverse, scandite da un film in tv e da una bella dormita; da qualche sogno del passato, e qualche pensiero positivo per il domani a venire.

Fallito sognatore

Avevo tutto, ma non lo sapevo; ogni cosa a portata di mano, tutto liscio e senza ostacoli, ma mancava l'amore, e a causa di ciò, anteposi la ricerca di esso, ad ogni cosa.
Tutto passò in secondo piano, vedevo ogni cosa scontata, tutto ciò che avevo conquistato conb il sudore, oramai era mio per sempre, ma non fu così.
Dopo dodici anni, mi ritrovo senza amore, e senza tutto ciò che avevo duramente conquistato.
Ripensando a quegli amori, e a ciò che ho perduto, col senno di poi, mi sento proprio un fallito sognatore.
Ora, ai trentaquattro, avrei almeno una mia casa, un lavoro, un'auto nuova, la possibilità di andare in vacanza, di togliermi le mie voglie, invece, bruciai tutto pern quell'amore che, in rapporto agli anni, durò un istante.
Sono un fallito sognatore, fallito in tutti i sensi.

mercoledì 13 giugno 2012

All'amore che ho perduto grazie/a causa, della mia giovinezza....

Quelle tue rughe ai lati degli occhi, non compromettono il bel sorriso e l'emozione che provo guardandoti.
La negativa paranoia dell'età si è trasformata in positiva forma di comprensione e apprezzamento.
Non importano più i segni del tempo, anche perchè ora, al mio fianco, ne ho molti, ma importa il senso, il sorriso fuori dal tempo, le parole sicure, la certezza d'esser certi.

Dialetto ferrarese ( scritto come si pronuncia ) fine in Romanesco

Puvraz, puvraza! A par d'esar in un zibaldon, con i can ch'i baia e i maiai ch'i spurzela.
Am arcord quand che im geva zerti parol, tipo, zent scud, bugadara, imbezil, meil il brag rot int'al cul che al cul rot int'il brag.
Ag iera una marea ad zanzal, che i pizava dai garit ai spalpir, e anc dil ran chi salata fora dal foss dal doro.
A cureva spensierà, in za e in la, con il broz ai znoc, ma senza mai farmaram.
Mie nona l'am dava la sabadina, e anc il so amig, come quand andava al prim d'an a darg gli augur!
Dop è rivà i me amig, mi a iera più picul e a faseva al tirocinante.
Andavan a bevar e a zugar al Lontano Desiderio, dal piadinaro, a tor dil patatin friti e dil piadin.
Am'iera ambientà, a scureva in dialet, a gh'eva anc l'azent, con la l, la z, e l'intercalare...

Poi, la vita m'ha riportato a casa, qua, do se parla a metà, senza un dialetto vero e proprio, solo un accorciare le frasi.
E mo me fumo na sigaretta, e me bevo er vino dei colli, mentre giugno è già arrivato e me sta a scallà com e na callarosta.
Poraccio, poraccia! Me pare de sta in un macello, co li cani che abbaiano e i maiali che...maialano!?


Inizio di un racconto


Qui, immobile, con la sigaretta fra le dita,  il bicchiere a portata di mano, mentre il ticchettio del tempo scandisce questo stupido modo di non vivere.
Rincorro le lettere sulla tastiera, a volte mi sfuggono, altre sono proprio la, dove m’aspetto, dove devono essere.
Così, giorno dopo giorno, un’elucubrazione dopo l’altra, si va avanti, con la consapevolezza che ci saranno altri giorni, con la speranza che non siano tutti uguali.
Dalla finestra spalancata, sulla via principale del paese, giungono irrispettosi rumori: un ‘auto, una comitiva di ragazzini che parlano a voce alta, il cinguettio di qualche non identificato uccello, lo stridio del vento che s’infrange tra i rami degli alberi.

sabato 9 giugno 2012

Ritorno al passato

Tornare alla leggiadria del gestire l'altrui debolezze, assecondando apparentemente i bisogni.
Fregarsene dell'altro, ponendo al centro l'io.
Gestire, manipolare e soggiogare ogni cosa a mio piacimento.
Così sarà, un ritorno al passato.
Ancora, come allora, quando nulla mi scalfiva e tutto manipolavo.

Scrivo

Parlo e me riparlo, scrivo, riscrivo, pare che me scrivo addosso, invece scrivo su pagine inesistenti.
Na frase de senso compiuto, una a metà e una da interpretare.
Scrivo e descrivo sti momenti, ste emozioni legate al passato, al presente, al futuro, oppure al mai.
Se passa da un te vogjio bene a un me manchi, da un te possino a un t'accarezzo.
Intanto scrivo, co la mano sinistra che trattiene pure la sigaretta, che spesso caccia er fumo che m'accieca l'occhi, e la mano destra che porta er bicchiere alla bocca.



Elucubrazione

Sarà un punto debole, pensare a ciò che è stato, rendendo un nuovo modo di viversi, oppure sarà un punto di forza, mantenere coerentemente le emozioni, seppur mutandole?
Che senso ha poi, in questi casi, definire forza e debolezza, quando la semplificazione dell'esistenza è tutt'altro che questi pensieri.
Sarà l'amore mutato, che mantiene ancora una parte di se, a voler continuare assieme, con tutti gli amori passati, questo cammino, anche se in maniera diversa, non mano nella mano, ma con un sorriso reciproco.
Sarà che voglio dare un senso a ciò che provai, oppure a non confessare che provai solamente stupide e superficiali emozioni, o peggio, che credetti in un'utopia.

Qualcuno disse

Qualcuno disse :"Ti amo", altri dissero:"Non ti tradirò mai", "Sono sceso in politica per salvare il mio paese".
Qualcuno ebbe l'impressione che tali affermazioni fossero menzognere, mentre altri le presero come assolute verità.
Qualcuno disse:"Ama il prossimo tuo come te stesso", "Siamo tutti fratelli", altri dissero:"Noi, noi noi, noi padani, noi bianchi, noi neri, noi di di destra o di sinistra, noi etero, noi gay...".
Qualcuno disse, molti dicono, tutti abbiamo detto, ma impera solamente chi non ha voce, il denaro, il potere, l'avidità.
Ho ascoltato improbabili amori giurarmi fedeltà, politicanti affermare di difendermi, amici a voce disposti a tutto, ma il risultato è questo: QUALCUNO DISSE, NESSUNO FECE.


venerdì 8 giugno 2012

Tregua

Tregua dalle abitudini, dai vizi e dalla dannazione.
Fuggo nel riparo, cosciente, per poter essere ignaro.
Forse, vedendo altre realtà, potrò riconsiderare la mia, costruendo, giorno dopo giorno, il puzzle del futuro, archiviando, i dipinti del passato.

Dedica semplice

Prendila così, di petto, con il sorriso stampato sul viso, con la voglia di realizzare i sogni, con la forza di accantonare le cose brutte, concentrandosi solamente su quelle belle.
Aggrappati ad ogni appiglio, vivi intensamente ogni secondo, gusta il piacere della libertà e l'intenso odore della curiosità.
Fai tutto ciò sempre con piena coscienza, non come feci io, con troppa leggerezza.
Vivi, cogli l'attimo, dai un senso, anche se semplice, ad ogni istante della tua vita!

giovedì 7 giugno 2012

Emozioni

Diversamente uguali, speciali.
Risultati d'azioni, emozioni.
Nel susseguirsi dei giorni, vi siete ripetute, ritrovate, incastrate perfettamente, come un mosaico, oppure disordinate, come un volo incerto.
L'odore dolce o aspro, riporta a quei momenti, mentre l'oggi ne è privo, vittima della somma di queste.
L'impronta indelebile che raffiora, accompagnata da una lacrima, da un accenno di sorriso, da un gesto famigliare o da un rumore.
Sussuri d'emozioni vissute e viventi, nei giorni, nei tempi.

mercoledì 6 giugno 2012

Ce l'ho, mi manca

Ce l'ho la voglia di cambiare, mi manca a volte la forza e la perseveranza.
Mi manca l'indifferenza e la leggerezza; ce l'ho la possessività e l'ozio.
Ce l'ho la trentennale esperienza di vita, mi manca l'averla domata.
Mi manca un pò di semplicità attorno, ce l'ho la rivoltante stanchezza quando sento certe cose.
Ce l'ho il coraggio di mandare tutto all'aria solamente per un ideale, mi manca la comprensione di chi mi sta attorno.
Mi manca la voglia di sognare che avevo da ragazzo, ce l'ho l'essere realistico e pratico.
Ce l'ho la sigaretta fra le dita, ho anche il bicchiera vicino, ma mi manca un amico.
Ce l'ho una madre, mi manca un padre.
Ce l'ho la voglia di amare e di essere amato, mi manca la voglia di scopare.
Ce l'ho, celò, celo, cielo, e le nuvole sovrastano il mondo.

domenica 3 giugno 2012

Nuovo inizio

Giunta ormai è l'ora di gettare il fardello del passato, ponendo lo sguardo solamente verso il futuro.
Risalire la china, tralasciando ciò che è stato e che deve restare la, senza disturbare il domani.
Sarà dura la salita, ma sarà piacevole ricostruire, pezzo dopo pezzo, una vita vissuta allo stremo.
Fatica, impegno, positività e soprattutto progetti, obiettivi.