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giovedì 30 luglio 2009

L'arte del mentire

Per mentire e portare avanti storie fantasiose, bisogna essere molto attenti, pignoli, intelligenti e scaltri. L'arte del mentire è antica come l'uomo, ma è come il fuoco, se non sai maneggiarlo, alla fine ti bruci.
La giovane età, porta spesso ad un senso di onnipotenza, ci ci sente forti, tutto è possibile, il mondo è nelle tue mani, credi.
Poi, t'imbatti in un uomo, che dell'arte della menzogna, potrebbe essere maestro, ma che ha anche capito, che alla fine, una menzogna gratuita non ha senso, molto meglio la verità, nella maggior parte dei casi...poi qualche bugia a fin di bene è sempre ammessa.
L'uomo sorride, vedendo il giovane arrampicarsi sugli specchi, non è portato per l'arte menzognera, è goffo, come una gallina che tenta di spiccare il volo.
Essere sicuri di se stessi, meticolosi, far combaciare ogni pezzo del puzzle e crearsi varie possibilità di fuga, saper improvvisare a sangue freddo, ma soprattutto, conoscere un minimo la vittima, poichè solamente la conoscenza è la chiave che apre ogni porta.
Di necessità virtù!

venerdì 17 luglio 2009

Tempor(e)ale

L'evanescenza del tempo, impercettibile e subdolo, tanto che t'accorgi, guardando indietro, che di strada ne hai fatta, discese libere, salite difficoltose. Dietro gli angoli, sorpese piacevoli, ma anche inaspettate infamità. Il tempo perso ad occuparsi di niente, o quello sudato, per conquistare un vecchio sogno, un pò arruginito e stanco. Nello scorrere del tempo, quella strada continua, anche se il passo non è più incerto e affrettato, come le emozioni, che non sono più così prepotenti. Sarà che per strada hai incrociato un mare di persone, alcuni ti hanno segnato, altri come carezze del vento, ti hanno solamnte sfiorato. T'accorgi che, il tempo alla fine, ti ha cambiato, fra rughe sul viso e graffi nel cuore, mentre cerchi un altro sogno da seguire ancora, perchè quelli vecchi sono usati e da gettare via. Nei ricordi s'affievoliscono le intensità di certi momenti, come quei sorrisi e pianti, che vedi ancora, ma opachi e plastificati.
Ma ti chiedi ancora il senso di tante cose, con meno fame però, perchè hai capito, che non potrai mai avere certe verità. Quando dicevi "per sempe", oppure "mai", poi ti ritrovavi nel ricrederti, un pò più nuovo e consapevole, che di certezze ne puoi avere ben poche.
Rimani su quella strada, anche se non hai nessuno accanto, arriveranno nuove correnti da seguire, sogni da strapazzare, sorrisi falsi o sinceri, dolori nuovi o vecchi, e ancora albe e tramonti da guardare, stelle lontane, lontane come te, da com'eri ieri, da come, e chi sarai, domani.

sabato 11 luglio 2009

Caro zio

Te ne vai così, in silenzio, mentre tutto contiua a girare come sempre.
E ti ricordo allora, con quattro parole che vengono dal cuore, come quando parlavamo, nel bene o nel male, di questa vita, delle sue bellezze o delle sue difficoltà.
Ora che lasci ogni cosa alle spalle, la tua famiglia, gli amici e le abitudini, le battuine argute e quei sorrisi contagiosi, non posso che ricordarti com'eri.
Grazie zio per l'affetto che m'hai dato, i consigli mai ascoltati e una mano su cui contare sempre.
Fai buon viaggio, anche li dove andrai, sarai sempre speciale e prorompente.
Ciao, caro zio.