L'evanescenza del tempo, impercettibile e subdolo, tanto che t'accorgi, guardando indietro, che di strada ne hai fatta, discese libere, salite difficoltose. Dietro gli angoli, sorpese piacevoli, ma anche inaspettate infamità. Il tempo perso ad occuparsi di niente, o quello sudato, per conquistare un vecchio sogno, un pò arruginito e stanco. Nello scorrere del tempo, quella strada continua, anche se il passo non è più incerto e affrettato, come le emozioni, che non sono più così prepotenti. Sarà che per strada hai incrociato un mare di persone, alcuni ti hanno segnato, altri come carezze del vento, ti hanno solamnte sfiorato. T'accorgi che, il tempo alla fine, ti ha cambiato, fra rughe sul viso e graffi nel cuore, mentre cerchi un altro sogno da seguire ancora, perchè quelli vecchi sono usati e da gettare via. Nei ricordi s'affievoliscono le intensità di certi momenti, come quei sorrisi e pianti, che vedi ancora, ma opachi e plastificati.
Ma ti chiedi ancora il senso di tante cose, con meno fame però, perchè hai capito, che non potrai mai avere certe verità. Quando dicevi "per sempe", oppure "mai", poi ti ritrovavi nel ricrederti, un pò più nuovo e consapevole, che di certezze ne puoi avere ben poche.
Rimani su quella strada, anche se non hai nessuno accanto, arriveranno nuove correnti da seguire, sogni da strapazzare, sorrisi falsi o sinceri, dolori nuovi o vecchi, e ancora albe e tramonti da guardare, stelle lontane, lontane come te, da com'eri ieri, da come, e chi sarai, domani.
venerdì 17 luglio 2009
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