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giovedì 24 giugno 2010

Le cose che mi mancano

Quando si parlava dell'anno duemila, sembrava quasi di proiettarsi in un mondo fantascientifico, dove le cose erano talmente diverse, che quasi quegl'anni ottanta parevano già vecchi e consumati.
Già allora ero fuori tempo, amavo i vecchi film, quelli di Ciccio e Franco, Tognazzi, Vianello, le scenette dei varietà anni sessanta e settanta, come anche le canzoni di allora, che cantavano l'amore, ma anche il malessere giovanile, il gap generazionale, si cantava di politica.
Gli anni nei quali il movimento studentesco si muoveva veramente, la classe operaia era salda e forte, il sindacato non si era ancora venduto.
Ricordo che c'era la censura, bisognava stare molto attenti a ciò che si diceva, e quel buonismo e perbenismo che imperversavano in televisione, erano tranquillizzanti.
Era tutto semplice e leggero, ma si faceva politica, come Berlinguer, nonostante ci fosse anche Andreotti...
C'era un senso comune, rispetto e valori, interesse collettivo, che ora non vedo più.
I miei nonni mi raccontavano sempre della loro giovinezza, che si rifaceva ai primi del novecento, ed io restavo incantato nell'immaginare e dare forma ai loro racconti, a volte belli, a volte crudi, come quando parlavano di guerra e fascismo.
Poi arrivò Bim Bum Bam, con un Paolo Bonolis, che sembra essere cresciuto assieme a me, sempre simpatico, ma molto più maturo e profondo.
C'erano le giornate trascorse nella sala giochi, quando i video games andavano a duecento lire.
Giocavamo per strada, con un pallone o con una bicicletta, e ci divertivamo anche a smontare e rimontare radioline o giochi elettro meccanici, molto più meccanici...
E come non ricordare il primo mangiadischi quarantacinque giri! E le musicassette? Era divertente srotolarne i nastri, erano lunghissimi!!!
Quanta voglia c'era di fare, sperimentare, conoscere, cambiare, contestare...insomma, ci credevamo!
Ora? Ora l'ipocrisia generale è spaventosa, altro che la vecchia censura. E la politica? Ma soprattutto, i politici? E ancor peggio, la gente? La voglia di cambiare? Di lottare? Il credere in qualcosa, non per convenienza, ma per il senso di giustizia e coscienza, che dovrebbe essere insito in ogni uomo?
Ecco cosa mi manca, quella spensieratezza, quella leggerezza, quelle persone semplici che si spendevano per le proprie idee.

lunedì 21 giugno 2010

Il giorno che verrà

Vorrei perdere la testa, com'è successo con te, sentire il tempo che si ferma, e il cuore che batte di più, avere un pensiero fisso, che m'accompagni ovunque ed in ogni istante.
Attendere impazientemente di vedersi e stare insieme, raccontarsi le nostre giornate, passeggiare gurdando vetrine, nelle quali specchiarsi insieme, facendo i cretini, sorridendo di noi.
Vorrei un pò di normalità, un sentimento sincero, la libertà dalla schiavitù di essere soli.
Piccole cose che diventano speciali, grazie al brivido che ti da, quello sguardo e quel sorriso, il suo profumo e le carezze, quella vita che si fonde con la tua.
Sono giorni ormai lontani, quelli di amori sbiaditi, vissuti con leggerezza e senza esperiena.
Sono due amori, che mi hanno fatto volare, per poi precipitare, ma non importa ormai, mi hanno fatto capire, almeno un pò, come viverlo questo amore, il giorno che verrà.

lunedì 14 giugno 2010

La voglia di amore

Viene d'improvviso, senza alcun motivo ne preavviso, senza che qualche strano evento l'abbia fatta scaturire, in giorni uguali ad altri giorni, passati e da venire.
Così, quando non ti manca nulla, senti l'esigenza d'amare, perchè nulla di tutto ciò che hai può sostituire, o sublimare, l'amore che hai, l'amore che vuoi,l'amore che sei!

sabato 5 giugno 2010

Da qui....

Da qui, così lontano da ciò che ero, ossimoro di ieri, a fatica ritrovo senso e genuinità.
Dall'alto di questa collina, scorgo solamente assurdità, resto basito, come se d'un tratto, certezze e convinzioni, fossero mutate in utopici sogni, talmente lontani dall'oggi, che sembrano non aver mai vissuto.
Qui non c'è più fiducia, non credo a sorrisi e gesti senza alcun fine, in egoisti sentimenti travestiti d'amore o amicizia.
Resta la materialità, fredda e sterile, succedaneo di una felicità impossibile, scopo fine a se stesso, nella non voluta assenza di me, di ieri, di una vita che credevo possibile, e che invece, mi ha snaturato, cancellandomi l'anima, i sogni ed i sospiri.
L'ultimo sognatore non c'è più, il suo posto l'ha preso l'ennesimo disincantato realista.