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mercoledì 28 novembre 2007

Per Vittorio Emanuele e famiglia dal profondo del cuore!




Repubblica 20/11/07

Emanuele Filiberto rivela a "Ballarò" di aver inviato la richiesta a Prodi e Napolitano
Ferma replica del governo: "Neppure un soldo, anzi vogliamo noi i danni"
I Savoia chiedono all'Italia 260 milioni
ROMA - I Savoia chiedono 260 milioni di euro allo Stato italiano come risarcimento per i danni morali subìti in 54 anni di esilio: 170 milioni li vuole Vittorio Emanuele; 90 suo figlio Emanuele Filiberto. Ma non è tutto: oltre agli interessi sulle somme richieste, i Savoia vogliono anche la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana. Lo rivela un servizio che andrà in onda questa sera su RaiTre a Ballarò.
"Una ventina di giorni fa - anticipa la redazione del programma televisivo - la famiglia Savoia ha chiesto ufficialmente i danni al governo italiano con una lettera di sette pagine inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Romano Prodi redatta dai legali dei Savoia Calvetti e Murgia".
Tra i motivi della richiesta di risarcimento illustrati nella lettera e spiegati da Emanuele Filiberto in un'intervista al programma di RaiTre ci sono "i danni morali subìti durante l'esilio per la violazione dei diritti dell'uomo stabiliti così come stabilito nella Convenzione Europea del 1948".
Secca la replica del governo. Attraverso il segretario generale della presidenza del Consiglio Carlo Malinconico - conclude la redazione di Ballarò - il governo ha fatto sapere che "non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia, ma pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità che ha avuto nella storia italiana".
Dubbi, quanto meno sull'opportunità di chiedere proprio adesso il risarcimento, sono stati sollevati anche da un fedelissimo di casa Savoia, Sergio Boschiero, segretario nazionale dell'Unione Monarchica Italiana: "L'avocazione allo Stato dei beni del re fu la prima grande rapina dopo la caduta della monarchia, ma non mi sembra il momento opportuno per rivendicazioni".
Giudizio che non trova d'accordo il portavoce di Casa Savoia, Filippo Bruno di Tornaforte, che ricorda cause simili intentate da altri ex regnanti: "E' il caso della Grecia, che ha dovuto pagare un cospicuo risarcimento a re Costantino e alla sua famiglia per l'ingiusto esilio".
"E' il risarcimento per 54 anni di esilio"
Per questo, a ridosso della prescrizione che scatterebbe alla scadenza dei cinque anni dal rientro in Italia, i Savoia sembrano davvero decisi a fare causa allo Stato. L'ex famiglia reale è rimasta in esilio dal 1946, anno in cui si svolse il referendum che fece dell'Italia una repubblica al 2003, quando rientrarono nel nostro Paese grazie alla legge costituzionale approvata l'anno prima, legge che cancellava gli effetti delle disposizioni transitorie della Costituzione. Gli anni di esilio sarebbero 56 ma per la richiesta di risarcimento i Savoia si basano sulla data di approvazione della Convenzione Europea, quindi sul 1948.
Quanto ai proventi dell'eventuale vittoria processuale, Tornaforte precisa che andrebbero a una neonata "Fondazione Emanuele Filiberto di Savoia" che li destinerebbe "in opere di beneficenza e di sostegno alle fasce sociali più disagiate".

domenica 25 novembre 2007

Minuetto_omaggio a Claudia Vinciguerra


Potrei rifarmi alla spiegazione della nascita del minuetto, oppure attribuirlo alla canzone omonima scritta da Califano e cantata da Mia Martini, ma preferisco dare un nuovo senso a questa parola, una definizione carina che un amico adotta nelle notti brave bolognesi.
Tutti cerchiamo l'anima gemella, almeno chi è single, ma se proprio non la si trova, almeno cerchiamo la sublimazione di un rapporto a due tramite un contatto ravvicinato...bene, quando due persone sono attratte l'un l'altra, spesso si "perde" tempo nello studiarsi, giochi di sguardi, cenni impercettibili che lasciano spazio a molte fantasie.
Però il tempo passa, il gioco continua e nessuno dei due ha il coraggio di fare il primo passo, continuando con i comportamenti che ho accennato precedentemente.
Bene, definirei questi comportamenti, come dice sempre un mio amico, un MINUETTO!

mercoledì 21 novembre 2007

L'ipocrisia della chiesa


Poco tempo fa, ho avuto a che fare con una associazione CRISTIANA bolognese, che si occupa di persone socialmente disagiate, senza fissa dimora, ometto il nome dell'OPERA cristiana per evitare querele...
Ricordo che al primo colloquio con un FRATE che collabora con l'OPERA ho avuto la forte sensazione di trovarmi davanti un mio simile, un GAY, tra l'altro molto più kekka di me.
Dopo qualche tempo, ho avuto qualche contrasto verbale con il FRATE e con il PADRE direttore dell'OPERA; sono stato praticamente definito " ...uno che non si adatta, un comunista ecc ecc..."
Non immaginerete mai la sorpresa, lo sgomento, la rabbia e lo schifo, quando una bella sera, mentre sorseggiavo il mio drink al bancone del CRUISING BAR di Bologna, mi vedo entrare il FRATE, meglio dire la fratessa, che tranquillamente mi saluta e chiede informazioni sul locale...poi ovviamente è andato a cercare qualche pecorella smarrita in DARK, anche se per me la pecorella é lui!
Perchè la chiesa continua con questa farsa? Non hanno ancora capito che per mettersi una gonna non è necessario farsi prete?
Non si parla mai dei processi persi dalla chiesa nel mondo a causa di SACERDOTI PEDOFILI, si parla solamente di noi poveri finokki, che ingiustamente vogliamo i diritti fondamentali di ogni singolo individuo che fa parte della società.

Complimenti alla chiesa per aver saputo mettere in pratica i seguenti COMANDAMENTI!

5. Non uccidere
6. Non commettere atti impuri
7. Non rubare
8. Non dire falsa testimonianza
9. Non desiderare la donna d’altri
10. Non desiderare la roba d’altri

Cristianità


mercoledì 21 novembre 2007 CORRIERE DELLA SERA

La «confessione» AL PROGRAMMA CIAO DARWIN . Lui è un militante di Forza Italia
È gay e va in tv. E il parroco lo caccia
Un 21enne di Este, ex chierichetto e catechista, rende noto il suo orientamento sessuale: espulso dal coro della Chiesa


Alberto Ruggin (foto tratta dal Mattino di Padova)
PADOVA - È gay, partecipa al programma televisivo «Ciao Darwin» che andrà in onda martedì sera, e il parroco lo caccia dal coro della chiesa. Tutto accade a Este, in provincia di Padova, ed è il quotidiano «Il Mattino di Padova» a raccontare la storia di Alberto Ruggin vent'anni, un passato di capochierichetto e di catechista, tra i fondatori del Circolo delle Libertà di Este, che non si vergogna e ritiene di aver fatto la cosa giusta, ma non tutti sono d'accordo con lui.

Ruggin ha dichiarato apertamente di essere gay, partecipando al programma tv di Paolo Bonolis nella squadra degli omosessuali che sfida gli eterosessuali. Ma il parroco della chiesa nella quale Ruggin, cantava nel coro, ha ritenuto che la sua omosessualità fosse motivo di esclusione dal gruppo. Ruggin, residente a Este, paese che in passato era una delle roccaforti del Veneto «bianco» ha raccontato che dopo aver reso noto il suo orientamento sessuale in seguito alla partecipazione a «Ciao Darwin», il giovane, che da sempre partecipa alle attività della parrocchia della basilica delle Grazie - ex capochierichetto e catechista e da sette anni voce nel coro della chiesa - ha spiegato che il parroco, don Paolino, lo avrebbe invitato a non farsi più vedere alla corale a causa della sua omosessualità. «Lasciamo perdere queste cose», si è limitato a dire laconicamente il parroco.

Il sacerdote, stando al racconto di Ruggin al quotidiano, avrebbe circoscritto la reprimenda alla partecipazione al coro, non vietando al giovane di prender parte alla messa. La storia di Ruggin, tra i fondatori del Circolo delle Libertà di Este, ha destato scandalo nel paese, dividendo gli stessi compagni di partito del ragazzo fra posizioni solidali e prese di distanza sul modo pubblico scelto per rendere note le sue preferenze sessuali.

martedì 20 novembre 2007

La società...del Cassero



Ho pochi ricordi del vecchio e mitico Cassero di porta Saragozza, l'ho vissuto
molto poco, comunque intensamente. Ricordo l'atmosfera familiare, la sensazione di
essere protetti, di essere un gruppo di persone diverse che in comune avevano la
voglia e la volontà di affermare i propri diritti o anche, semplicemente, di star bene. Il nuovo Cassero? Sento persone lamentarsi per fatti discriminatori accaduti proprio li, a casa nostra. Non credo, come dicono in molti, che l'aver tesserato "cani e porci" sia il vero motivo di questo problema, anche perchè non tesserare eterosessuali o "stranieri" sarebbe stata una vera e propria discriminazione da parte del circolo.
Il problema è un altro...ricordo anni fa, quando durante una riunione dello staff,
qualcuno che li dentro conta molto,disse :"Le cose sono cambiate, ora abbiamo una struttura che ci da molte più possibilità, dobbiamo solo decidere se il Cassero è un circolo principalmente politicizzato, oppure se è una macchina da soldi..."
Ovviamente tutti optarono per la prima opzione, ed infatti, i sabati sera del Cassero tornarono GAY, ma per poco.
Tante cose sono cambiate, anche i prezzi non sono più politici. Per non parlare dell'ammanco in bilancio di un paio di anni fa, dove perse la testa solamente il tesoriere del tempo, mentre tutti gli altri restarono, e a parer mio, ancora oggi, si intascano soldi provenienti dai nosti rinnovi tessere.

lunedì 19 novembre 2007

Meglio morti o ...?

Il nostro bel paese


Benedette SPA multinazionali!
Eh si,sono veramente la salvezza del mondo del lavoro: si aumentano le produzioni ed i servizi
al cliente, le azioni in borsa salgono e si guadagna un casino!
Ma un attimo, e i dipendenti di queste aziende? Beh si arricchiranno anch'essi di conseguenza? Eh no, per
poter essere competitivi sul mercato, bisogna si offrire il prodotto migliore,
ma anche a prezzi contenuti, quindi, dov'è che si possono effettuare tagli per ridurre
i costi di produzione? Ovviamente sulla produzione stessa, ovvero sulle maestranze,
sulle risorse umane (termine orribile).
Non mi tornano i conti...nel nostro paese il potere d'acquisto è rovinosamente in discesa,
tutti si lamentano (giustamente) e che il nostro bel paese non sia poi più
così bello lo vediamo tutti. Ma se produciamo ricchezza e poi non possiamo alimentare il mercato perchè
abbiamo delle restrizioni economiche, allora, chi alimenterà il nostro mercato?
I paesi in via di sviluppo? Con le loro neo democrazie/dittature e sistemi
di lavoro arcaici?
Risultato: la gente comune è tartassata da tasse e dai prezzi che i commercianti
gestiscono, a parer mio, in maniera sconsiderata; il vile, ma pur sempre indispensabile denaro, gira meno
e l'economia va a quel "bel paese"...negli ultimi dieci anni ho visto e
vissuto sulla mia pelle gli sconvolgimenti economici di un' Italia mafiosa, pigra, menefreghista
e pecorona. Non si lotta più, i sindacati sono tristemente venduti ai partiti, il movimento
studentesco sembra pensare solamente a se, mentre anni fa era il motore dei cambiamenti
in tutti i settori. Probabilmente, per svegliarci e reagire contro questo sistema,
dobbiamo attendere che ci tolgano anche i peli del... naso!

domenica 18 novembre 2007

Arcaico? Arc...

Mi piace la musica, forse non quella dei giovani d'oggi, molti diranno che sono arcaico...ma a me le vecchie melodie danno tante emozioni.
Eh si, le emozioni, la cosa che ci differenzia dalle bestie, pur essendo spesso più bestie di loro...le emozioni olfattive sono quelle che più adoro, le vivi ad occhi chiusi, un ricordo, un luogo, quella precisa sensazione! Stupendo no?

venerdì 16 novembre 2007

Le diversità

L' Omo disse a la Scimmia:
-Sei brutta , dispettosa:
ma come sei ridicola!
ma quanto sei curiosa!
Quann' io te vedo, rido:
rido nun se sa quanto!...
La Scimmia disse : - Sfido!
T' arissomijo tanto!