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martedì 28 febbraio 2012

Troppo

Il tempo scorre troppo velocemente, sembra ancora ieri, ma ti volti ed è già passato molto tempo.
Tempo speso, sprecato, solamente in minima parte investito bene.
Troppo tempo dalla prima candelina spenta, dal primo giorno di scuola, dal primo giorno di lavoro, dal primo amore.
E' passato velocemente, mentre tutto sembrava essere statico, lento, pesantemente immobile.
Continui a dire che c'è tempo, rimandi, e d'un tratto sei già al giro di boa.
Troppo poco, per fare tutto ciò che vorrei; troppo, pensando a quanto ancora ne rimane.

lunedì 27 febbraio 2012

Che piacere

Quanti anni ci hanno diviso, fra deliri e convinzioni, mentre tutt'attorno girava, in maniera apparentemente normale ma scomposta.
Ritrovarti qui, sempre tu, ascoltarti senza alcun ostacolo, condividere il tuo pensiero, gioire dell'attuale corrispondenza.
Che piacere parlarti, sentire e capire ciò che pensi, dividere con te i miei pensieri e le mie emozioni.
Che piacere amico mio, essere nuovamente qui, tu ed io!

La metafora della mongolfiera

Inizia lentamente il volo, il calore, piano piano, fa sollevare questo grosso pallone, riempiendolo di aria calda.
Pochi metri inizialmente, poi, sempre più in alto, fino a vedere laggiù, tutto piccolo e confuso.
Va lenta ma sicura, frange i venti e sorvola gli orizzonti.
Se la fiamma si spegnesse, sarebbe un bel guaio!
Effettivamente si sta affievolendo, lentamente il pallone si sgonfia e inizia la discesa, ma di colpo la fiamma si spegne e la lenta e dolce discesa diviene una cruenta, inarrestabile e rovinosa caduta.
Una piccola fiamma, rispetto alla mole della mongolfiera, è in grado di decidere del destino di quest'ultima.
Grande apparecchio volante, spinto da quella fiamma, senza la quale, è destinato a cadere a terra, come un uomo senza amore, che giace sconfitto e privo di spinta.

venerdì 24 febbraio 2012

Il malessere

Questa maledetta sensibilità, che da quando ho ricordi, mi perseguita, rendendomi tutto difficile.
Come quando a sei anni mi addormentavo, con il pensiero che in Africa, bambini come me, stavano morendo di fame, o come quando, le parole ed i giudizi senza senso, su me e i miei cari, venivano sparati da loro stessi.
Questo senso di felicità inscindibile dalla felicità altrui, questa carenza di puro egoismo, di superficialità.
Questo è il mio malessere, il non essermi conformato e omologato, l'aver ancora, alla soglia dei quaranta, le domande che mi ponevo da bambino, che non hanno ancora avuto risposte.
Il malessere è dovuto al mondo che gira al contrario, alle contorte dinamiche e ai deleteri intrighi.
Perchè il mondo deve essere così quando tutti potremmo stare bene? Questo mi chiedevo, questa realtà mi crea malessere, questa è la cosa da cambiare.

STOP

STOP! Nuova pagina di facebook per chi si è stancato di essere una pedina, per chi da tempo pensa che si possano cambiare le cose, ma si sente solo, per chi pensa che le cose non possano essere cambiate.
www.facebook.com/pages/STOP/278355682237304?sk=wall

Promemoria dei modi di dire

Batti il ferro rovente, cerca di modellarlo a tuo piacimento, fra incudine e martelllo, ma non farlo mai raffreddare, poichè dovresti nuovamente scaldarlo, perdendo tempo, e forse, anche la prima genuina ispirazione.

Non piangere sul latte versato, poichè non c'è più, è disperso sul pavimento, sporco, da raccogliere e buttare via.

Can che abbaia non morde, cerca di spaventarti, ma appena smetterà di abbaiare e inizierà a ringhiare, allora devi preoccuparti.

L'ora di cuiun la vien par tuti!

martedì 21 febbraio 2012

Nome utente e password

Scrivi, ti descrivi, fra i diversi, eppure identici, identikit virtuali.
Cerchi qualcuno simile a te, ma allo stesso tempo ossimoro.
Foto di non volti che parlano con il cuore, foto di volti che parlano con il culo.
Intricato meccanismo psicologico, sempre più sembra che, non si conosca ciò che si desidera.
Inserisci nome utente e password, navighi, cerchi e aspetti; sono sempre le stesse frasi, pur provenendo da persone diverse.
Utopia trovare originalità tra queste omologazioni.
RIvedere un film già visto, conoscendo tutte le battute, i tempi, l'inizio e la fine.

sabato 18 febbraio 2012

18/02/2012

Tristi meccanismi conosciuti
logori nel tempo
eppure sempre attuali
Incroci d'esistenze cinquantennali
con contrapposte realtà ventennali
La consapevolezza fa vedere e vivere ciò
come una routine
mentre il tempo continua a scorrere
lasciando sempre più spazio alle certezze
dando importanza all'importanza

venerdì 17 febbraio 2012

Personale e stringata teoria dell'evoluzione e della creazione

Dio, lui, in ogni credo e religione, il massimo, il magnifico, il giusto, l'amorevole, perfetto.
Se l'umanità è frutta della creazione di questo dio, evidentemente quest'ultimo non è un essere perfetto, poichè egli stesso avrebbe creato le imperfezioni e le contraddizioni esistenti.
Darwin, la teoria della selezione naturale, mah.
In natura c'è solo un essere che combatte se stesso, incline a non conservare il proprio habitat, ad essere distrtuttivo e autolesionista, l'uomo.
Non credendo nelle casualità, rinnego la teoria dell'evoluzione casuale, credo altresì nell'esistenza di un sogetto "superiore" che ha creato la vita sulla terra, e quest'ultimo, certamente non è il dico che ci hanno sempre propinato, bensì un essere più evoluto di noi.
Probabilmente siamo solo un esperimento riuscito male, un gioco, una scommessa persa.
Del resto, in scala, è ciò che l'uomo fa con germi, batteri, virus e cavie.

Brivido

Sarà il soffio d'aria gelida, che giunge alle mie spalle, passando attraverso la fessura della finestra, che da sul centro del paese, a farmi sentire questo brivido, oppure un passato troppo pesante, che offusca il timido ed incerto presente?
Sobbalzo e mi stringo fra le spalle, mentre la musica è padrona di questa stanza, ed un fiume di parole digitali, si riversano nel mondo.

Due parole...

Ritrovarti qui, tu che porti un nome che ritorna sempre in questa realtà, così distaccato, come non eri.
Penso a quei giorni, alla confusione che ti allontanò da me, al fiore che non ho saputo cogliere, che ho calpestato.
Ricordo quella dolcezza nel tuo sguardo, nei tuoi gesti...qui c'è ancora una dimostrazione di quel bene, un rametto d'orato e una pergamena, frutto della tua sorprendente fantasia, della tua tenerezza.
Ti ho cercato perchè ho capito che le belle persone che hanno incrociato la mia vita, invece di apprezzarle, le ho sempre incasinate.
Ora si, forse, si può essere amici!

giovedì 16 febbraio 2012

L'ultimo tremendo errore

Non mi aspettai nulla, quella lontana sera di dicembre, quando t'incontrai in quel parcheggio.
Parlavi divertito e sorridente, bevendo quel pesantissimo drink, mentre pensavo fra me e me:"è la solita..."
Poi a casa mia, sul mio letto, a sorridere e schivare quasi timidamente la voglia di baciarsi, di tocacrsi, di sentirsi.
Fin qui nulla di nuovo, era tutto negli standard, ma quando indietreggiasti davanti alla mia provocazione forte, mi destabilizzasti e pensai:" non gli piaccio, allora perchè siamo qui?"
Nei giorni seguenti tentai di capire cosa volessi da me, a fatica riuscii ad esprimere la mia volontà di approfondire la conoscienza, ben lieto di sentire che anche per te era la stessa cosa.
Era pieno inverno, ma sciogliesti i ghiacciai che avevo nel cuore, giorno dopo giorno, un sorriso, un bacio e una parola in più.
Arrivarono le incomprensioni, le mie paure, che con il senno di poi, erano giustificate.
Il sogno s'infranse davanti alla dura realtà che trovai scritta nel tuo pc, le lunghe chattate a sfondo sessuale con più persone...mi crollò il mondo addosso e ti lasciai.
Quel giorno mi dicesti una cosa così cattiva, che mai nessuno mi aveva detto, e che spero nessuno mi dirà mai.
La tua cara amica, in lacrime, mi convinse, ti perdonai, mettendo da parte l'orgoglio e il dolore, cercando di capire.
Poi venne l'ora di scommettere su noi, in una città nuova per me, lontana.
Lasciai tutto e ti seguii, fino a che, anche quella sera, mentre sorseggiavo un gin lemon, tu ballavi e interagivi in maniera irrispettosa, nei miei confronti, con l'ennesimo sconosciuto.
Volevi divertirti, essere libero, ma con me al tuo fianco, per avere certezze, sicurezze, ma ciò era improponibile ed intollerabile.
Capii che avrei dovuto fermarmi molto tempo prima, seguire il mio istinto e allontanarti, ma l'amore che provavo, stupidamente, mi fece restare accanto a te, ma quella sera tutto finì.
Tornai a casa mia, incominciai a vivere un misto di dolore e profonda rabbia, soprattutto verso me stesso; che povero ingenuo e stupidamente ostinato ero stato.
Avevo messo te davanti ad ogni cosa, allontanando amici e famiglia, per poi ritrovarmi, come si suol dire, con una mano davanti ed una dietro.
Giunse il tempo di pensare a me, lo feci, mi dicesti:" Ti amo"...seppi poco tempo dopo, che la sera prima di quella parola, eri invischiato in un'orgia.
Fosti il mio ultimo tremendo errore, orrore.
Mai più scenderò a compromessi, mai più anteporrò chi che sia, agli affetti che ho.
Chissà le tue convinzioni e i tuoi modi di agire, di essere, dove ti porteranno? Sarò curioso di saperlo tra una decina di anni!

mercoledì 15 febbraio 2012

Buona notte tesoro

Buona notte tesoro, così lontana ma anche tanto vicina.
Siamo simili lo sai, sempre presi fra mille guai, è un decennio che ormai va così.
Mi ricordo quella notte, fuori da quel locale, ci presentarono e noi ci baciammo subito, poi ci perdemmo in quel prato.
Nati lo stesso giorno, a distanza di qualche anno,ma uniti dall'intrinseco modo di vivere, sentire, amare.
Vorrei poter alleggerire il fardello che ti porti dietro, ma non riesco neppure a gestire il mio...posso solo mandarti un grande abbraccio e augurati buonanotte tesoro!

martedì 14 febbraio 2012

La chat

Resta invariato nel tempo, il linguaggio usato nelle chat: " Ciao! Da? Anni? Che cerchi?"
Ciò aveva un senso quando si usava IRC, e già allora ponevano le stesse domande, anche se il nick era più che mai chiarificatore a prescindere.
Al tempo ti chiedevano la foto, ora che le hanno, ti chiedono un altro genere di foto, e anche se gli invii quel genere di foto, non sono soddisfatti, e ti chiedono addirittura la posa.
Ricordo quando si chattava tanto per parlare, ognuno da casa propria.
Irc aveva mille e mille canali, sui quali si disquisiva di politica e società.
Ora, anche quei canali, sono diventati un carnaio.
La chat fù la mia forza per iniziare questo percorso, mi diede non poche soddisfazioni, ma ora, è cambiata, è diventata superficiale, come tutto del resto.

Giorno dopo giorno

Giorno dopo giorno
scrivendo
in questa pseudo vita
barcollando
immaginando ipotetici ed improbabili futuri
Giorno dopo giorno
rivivere
ricordare
nutrirsi del passato
poichè non s'intravede futuro
Giorno dopo giorno
continuare
insistere
intestarditi
obbligati
a continuare quesi giorni
l'uno dopo l'altro
Giorno dopo giorno
fino a che non ci sarà un altro giorno
e la pace arriverà
dolce e attesa
come il calore d'inverno
come un soffio di vento
in un'estate torrida e infocata
Giorno dopo giorno
qui
vivendo di paliativi giorni
rinchiuso in questa bolla del tempo
protetto dal passato
che non posso cambiare
e dal futuro
che non mi sarà concesso
Giorno dopo giorno
apro gli occhi e vivo meccanicamente
seguendo la routine quotidiana
solamente per un motivo
Giorno per giorno
m'addormento con l'intento di svegliarmi
solamente per non dare un dolore
a chi mi ha dato questa vita.
Per te, madre, giorno dopo giorno
sono ancora qui.

Un anno senza amore

Oramai sono passati quasi dodici mesi dall'ultima volta che amai, intimamente, fisicamente, cerebralmente.
Strano, sono sempre stato in grado di scindere l'amore dal sesso, ma da quel giorno, in quel paese lontano, non fui più in grado gi godere di altrui compagnia.
La cosa sorprendente è che non mi manca nessuno al mio fianco, nemmeno nel mio letto, solo per un'ora.
Un anno senza amore e senza la sua ricerca, è più soddisfacente e piacevole dell'amore vissuto.
Resta solamente la flebile abitudine che si attenuerà e scomparirà con i giorni che verranno, per lasciare l'amore idealizzato e dare spazio all'arte di vivere giorno per giorno, senza senso, ma con il solo scopo di vivere.

Passato e presente

Apro l'anta del vecchio mobile, è vecchia ma lustrata a nuovo, che non pare abbia il tempo che ha.
Il mio scrigno segreto, in cui celo gelosamente tanti oggetti, ricordi ed emozioni del passato.
La mia personale collezione di musica, suddivisa fra dischi, musicassette e cd, ora soppiantati dall'mp3.
Le vecchie vhs, sostituite dal dvd; il binocolo meccanico precursore di google eart.
Apro e respiro un passato caro, che resta dentro impertubabile, ben conservato e non sbiadito.
C'è anche la scatola di legno, contenente i rapporti epistolari e le cartoline, corredate da francobolli in lire, personalità trascritte vere più che mai.
Le foto su carta, sulle quali si possono ancora accarezzare i volti cari, che nel retro riportano scritta a penna la data ed il luogo.
Il video game che si poteva portare in giro, anni'80, grande quasi quanto un odierno pc portatile.
Poi, con il progresso, mi ritrovo anche chattate, email e foto digitali, che cambiano il gusto e lo spessore delle cose.
Ho la copia di tutto ciò in un piccolo hard disk, un passato digitalizzato, compresso ed archiviato, per non perdere nemmeno un secondo o un significato.
Era bello quando non c'era lo scanner, quando si sfregava la penna sul foglio per scrivere, sentendo l'odore della carta nuova e dell'inchiostro.
Quando le foto le toccavi, le tenevi nel portafogli, e quando tutto era più semplice, pur teoricamente essendo più difficile.
Forse, il detto:" Si stava meglio quando si stava peggio", ha veramente un suo senso...la quantità non fa la qualità, e la qualità che prezzo ha?

San Valentino

Ne ricordo pochi di giorni come questi, quando l'amore era il centro di ogni pensiero, mentre l'odore delle rose donate riempiva l'aria della stanza, quando l'attesa del vedersi, quel giorno, era maggiore, carica di chissà quali aspettative.
L'ultimo di questi giorni, in un periodo nuovo, ma che si stava ripetendo, lo rammento con amarezza, poichè diedi importanza e comprensione, invece d'intuire l'amore sbagliato e correre lontano.

sabato 11 febbraio 2012

Vecchie cose ritrovate

TEMPO

Non ho mai capito i tuoi intenti
ti conosco fin dai primi momenti
non mi abituerò mai al tuo modo di fare
di lasciarmi sempre indietro e non aspettare
proprio quando più ne ho bisogno
te ne freghi e distruggi il mio sogno
egoista e pieno di te
padrone di tutto quel che c’è
imperterrito segui la tua strada infinita
ma io piccolo uomo e non poeta
quando provo a fermarti
mi restano solo in mano i tuoi frammenti
quando ti credevo amico
proprio allora mi hai ferito
quando volevo te ne andassi
sempre seguivi i miei passi
di me resteranno forse solo ricordi
e sbiadiranno anche tutti quei gesti
fatti per comunicare
con chi avrei voluto cercare
solo un po’ di serenità
in questo strano mondo qua
non voglio rubare altro per me
vai tempo e portami con te


UOMO

Vigliacco quando abbassi la testa
Davanti a l’ingiustizia
Assassino quotidiano
Mentre vivi a dispetto di chi ha niente
Senza scrupoli e coscienza
Il tuo benessere tutto calpesta
Nel grigiore del tuo animo
Risiede il male che ti distingue
Unico essere contro natura
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DIO

E’ difficile pensare quando vedi il cielo morire
Che tu di lassù ci ami sempre più
E nelle lacrime disperate di un bambino
Vedo l’assenza di te
Come in quelle vite tanto diverse
Di chi ha tutto e chi ha niente
A nome tuo odio e dolore
Per colpa di gente che non conosce la parola amore


SPERANZA

Gl’occhi malinconici e stanchi
Vedono ancora te in quei momenti
L’odore di un sentimento
Che col tempo è inacidito
Brividi e fremiti
Non li vivo più ormai
Attimi di gioia
Solo quando uccido un po’ la noia
La stanchezza di esistere
Prevale sulle speranze
Che figlie della stessa essenza
Hanno ereditato la consapevolezza
Che non c’è felicità
Per chi come me
È diverso da questo mondo qua
Nell’oscurità una luce non tornerà
Per far risplendere un’altra verità
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DAMMI

Raccontami con voce leggera
Dei sogni che hai
Fammi rivivere quel che ero
E brillar gli occhi ancora
Nella tua ingenua giovinezza
Fammi ritrovar la purezza
Di cose semplici e importanti
Di giorni pieni di sogni e sentimenti
In questo vantaggio di tempo che ho su te
C’ho speso l’anima
Senza resto ne scontrino
Con nei palmi il vuoto che ho dentro
Fammi vedere che si può ancora credere
E cambiare e stravolgere le cose
Nell’amore che dai senza scopo
Con lealtà e carezze sincere
Dammi torto per quello ch’è stato
E per ciò che ora penso avvilito


CITTA’
Città lontana eppur compagna
M’hai soggiogato e affascinato
Cerco di te nei pensieri
Passati e futuri
Mentre il tempo ti rende ancor più bella
La lontananza accresce la voglia di viverti
M’hai rubato al passato
Facendomi sognare
Gettandomi poi a terra
Calpestandomi
Poi m’hai teso la mano
Con i tuoi figli adottivi
Hai ridato vita ai sogni spenti
Città dotta viva e aperta
Fammi ancora amare la scoperta

AMICO LIBERO

Quel sorriso a volte strano
Nel cercar complicità
Dopo giorni di litigi
Ora sei ancora qua
Amico caro amico mio
Ora sei solo ma ci sono ancora io
Sei diverso da quel tempo
Che serioso e annoiato
Tenevi a freno il tuo fato
Ora redini non hai più
Godi del tempo che vuoi tu

giovedì 9 febbraio 2012

6

Sei ciò che fortemente volli, ma non seppi cogliere.
Sei ciò che fui, che fummo, che vorrei essere e che sarò.
Sei ovunque, sulla linea del mio tempo, prima e poi, li, a ricordarmi l'amore, gli errori, i sogni.
Sei la partenza e l'arrivo, l'inizio e la fine, e come te, qualcuno ho intravisto, ma fu solamente un miraggio.
Sei l'essenza dell'amore più puro che provai, e voglio pensare che, trasmetterai ancora amore, prolungando il mio, amore, sei amore!

Scrivi

Scrivi, raggruppa frasi e pensieri fra queste pagine virtuali, mentre il passato scorre violento nelle vene, ed il futuro sfugge al di la dello sguardo.
Scrivi, bevi e fuma, mentre fermi la musica, poi lasciala ripartire e vola, viaggia, trova ispirazione, emozioni e momenti da poter fermare sulla pagina bianca.
Scrivi, narra il tuo disappunto, descrivi il tuo amore, disegna i contorni di un sogno che è così vicino alla realtà.
Scrivi, del dolore e dei sogni che t'hanno forgiato, delle consapevolezze e delle utopie che t'hanno sfiorato, d'oggi, di ieri e di domani.
Scrivi, ferma questi pensieri, con la speranza che qualcuno li possa cogliere, condividere e capire.
Comunque sia, scrivi.

Le mie parole

E' troppo il mio dire, essere e fare, al punto che si genera solamente reazioni opposte, o consenso e approvazione, o silenzi.
Le parole, d'ora in poi, saranno fini a se stesse, non cercheranno riscontri.
Ancora bisogna essere egoisti a causa dell'altrui egoismo, ancora s'innalzano le mura di protezione, ancora, ancora oggi, a distanza di anni, decenni, siete imutati.

mercoledì 8 febbraio 2012

Tu, padre

Tu, padre, che esempio fosti, che uomo?
Tu che sei fuggito dal tuo essere padre, che ti sei rifugiato dietro le facili scuse economiche, che hai accettato senza proferir parola l'altrui famiglia e volere, rinnegando all'originale prole ogni sentimento.
Tu, che incolpasti mia madre, colei che mi generò e che tutt'ora provvede a me, mi capisce e m'incoraggia.
Tu, che non andasti ai funerali di tua madre, perchè lo chiese l'avvocato.
Tu, che non hai mai dato valore a chi ti ha amato veramente, ai legami di sangue.
Tu, pieno d'orgoglio quando mostravi l'auto sportiva, le armi, il tuo benessere, mentre i tuoi figli erano lontani.
Tu, soprattutto, che permettesti alla tua donna di decidere sul nostro futuro.
Tu, figlio dei miei nonni, che se ci fossero ancora ti rinnegherebbero.
Tu, ch'io volevo rinnegare il tuo cognome, ma ora sono fiero di averlo, poichè l'anomalia sei TU e non io, e sono progenie di mio nonno, tuo padre, che se ci fosse ancora ti direbbe che hai sbagliato tutto!
Tu padre, detto ciò, sei uomo più di me?
No, non sei uomo, o meglio, non sei umano, sei disumano, sei la feccia, sei tutti quelli che come te, terra terra, egoisti e materialisti, rovinano il creato.

Doppia matrice

Provare un senso d'appartenenza per una città, provarlo per un'altra ancora, ugualmente, due città diverse, distanti, per certi versi ossimori, senza alcuna logica di contatto.
Parlare in maniera disinvolta il romanesco o il ferrarese, sentirsi a volte scissi fra una coppia di pane ed una coda alla vaccinara.
La congiunzione fra le due cose sono io, nato a Roma e Ferrara, cresciuto fra Roma e Ferrara, metà padano e metà terrone.
Un accento sovrasta l'altro, se si congiungono nord e sud, confusionando fra le parole e i detti, mentre l'essenza rimane sospesa fra l'umanità intera, così diversa e divisa, ma in fondo, così unicamente unica ed unita.
L'essere se stessi o l'essere in funzione di ciò che la società vuole?
Sempre, essere se stessi, in barba alla società, pagandone tutte le conseguenze, sentendosi sempre in equilibrio, fra ciò che si è e ciò che vorrebbero fossimo.

Cos'è la libertà e la democrazia

Un senso d'impotenza, la costrizione all'essere relegati, schedati, accomunati, etichettati.
Volere e non potere, sentire l'esigenza di una giustizia che alla fine, oramai, è solo un termine astratto.
Essere obbligati a pagare il canone RAI, non usare droghe leggere e pesanti, non rubare.
Come diceva anni fa un mio vecchio cugino:" Dal tempo dei faraoni ad oggi, non è cambiato molto, siamo sempre schiavi, hanno solamente arrotondato gli spigoli!"
Chi non accetta l'odierna democrazia è tacciato d'essere eversivo, anacronistico, disagiato sociale...invece, è colui che farà si che le cose cambino.
Quando si disse che la terra era tonda anzichè piatta, si disse un'eresia.
Cos'è la libertà? Io vorrei fosse un mondo senza imposizioni, governato da coscienze umane, dal senso del bene e del male che regna nella maggior parte degli esserei viventi.
Non so bene cosa sia la libertà, ma conosco il peso della sua assenza, e condanno chi oggi straparla di libertà e democrazia, poichè chi parla è un tassello di questo sistema.
Confido nell'uomo, nonostante i pochi potenti stiano gestendo tutto, sulle spese dei tanti apparentemente impotenti, ma credo ancora che l'unione faccia la forza, credo nel passato che ha cambiato le cose e credo che possa accadere nuovamente.
Basterebbe pensare che la cosa errata è la voglia di prevalere a tutti i costi sull'altro, che siamo tutti fratelli, che al mondo c'è posto e risorse per tutti...non mi pare così difficile!

Mentre Loredana canta

Loredana canta, grida emozioni e pensieri; il borsone della palestra è pronto da troppo tempo, impolverato, la sulla sedia di modernariato.
La mano sinistra gestisce con sapienza una sigaretta, mentre assieme alla destra, sfiora i tasti di questa tastiera, per esprimere questi attimi, queste emozioni.
L'occhio cerca il bicchiere di plastica, caro amico che fintamente consola; il telefono è li, pronto a comunicare così tante cose, che nemmeno mi sforzo di afferrarlo.
Un profondo tiro di fumo che penetra dentro, quasi fa tossire.
Una scrollata di testa e di spalle, ora devo fare barba e doccia.
Mentre Loredana canta, io vivo.

martedì 7 febbraio 2012

Oggi

Mi perdo tra un bicchiere, un ricordo, l'ultima sigaretta fumante, il grigiore di questi giorni, la vecchia e cara musica.
Restare fermi, immobili, qui, a casa mia, e ripercorrere il passato, con occhio attento; girare per il mondo, stando fermi, parlare con tanta gente, pur non parlando, provare emozioni, pur evadendole.
Avere certezze e chiavi, ma in ritardo, è come essere in grado di volare, quando il cielo è infuocato.
Giorni diversi, sul calendario, ma uguali, per me, come rivivere in eterno lo stesso istante, essendo consapevoli di ciò che sarà tra un attimo.
Ancora un goccio di rosso, una sigaretta da me confezionata, una canzone, un ricordo e un'evanescente domani nuovo, o almeno diverso.

Flashback

Improvvisi ricordi di notti inenarrabili, volti senza un nome appaiono, situazioni felliniane che si susseguono.
Non è fattibile ricucire gli strappi, bisogna solamente conservare gli stracci del passato, ponendoli l'uno sopra l'altro, in maniera ordinata e cronologica, nel cassetto del vecchio mobile tarlato.

domenica 5 febbraio 2012

Quale sarà il senso?

Cosa resterà di tutti i sogni infranti, o di quelli che sono ancora in volo, degli errori commessi, di tutte le promesse, dei sorrisi passati già.
Di tutti i miei giorni, invischiati con i tuoi, che cosa resterà, di te, di me e di noi, di tutte le energie spese, delle battaglie e delle arrese, di tutto ciò che fummo.
Mi trovo ancora qua, a chiedermi cos'è, questo susseguirsi d'esistenza e che senso ha, ma forse è senza senso, conta lo scopo alla fine, e forse anche lo scopo, è il viaggio e non la meta.
Io sono ciò che feci e ciò che farò, fra i miei dubbi, i miei errori, le mie stupidità, ma anche i miei gesti d'amore,le mie spontaneità, le risalite dopo le cadute, le albe che seguono i tramonti e allo stesso tempo le precedono.

Solo per amore

L'inizo fu un vagito, il primo respiro, il primo raggio di sole, frutto di un amore.
Poi fu profondo senso di appartenenza, illogici comportamenti, orizzonti da raggiungere.
Divenne buio quella luce, che rese esiliato dall'appartenere, da orizzonti irraggiungibili, dal senso di se, prepotentemente compromesso dalla sua assenza o dal suo contrario.
Tutto, questo e tutto il resto, sempre, solo per amore.

venerdì 3 febbraio 2012

Come un fiocco di neve

I fiocchi di neve scendono dal cielo, ordinati e sinuosi, senza fretta, s'appoggiano, s'aggrappano, uno dopo l'altro, uno sull'altro, così ogni singolo fiocco, va a formare un'immensa distesa di neve.
Ogni fiocco è un volto, un sentimento, un incontro, un profondo o evanescente legame, che crea questa distesa di neve nella mia vita.

giovedì 2 febbraio 2012

diamo un pò di numeri

Tra poco tempo, il numero 26, sarà fiammeggiante sulla tua torta...il 26 ti allontata dai 20 e ti avvicina ai 30, come sono certo, s'è allontanata quella sete di soddisfare sogni, per lasciare il posto alla pianificazione della realtà.
Sono 26 per te, 40 per lui, 25 per l'altro, mentre per me saranno 34.
Dando i numeri, guardo al passato con un sorriso e la consapevolezza che al tempo non mi era concessa, guardo al futuro con uno sguardo di sognatore disincantato.