Loredana canta, grida emozioni e pensieri; il borsone della palestra è pronto da troppo tempo, impolverato, la sulla sedia di modernariato.
La mano sinistra gestisce con sapienza una sigaretta, mentre assieme alla destra, sfiora i tasti di questa tastiera, per esprimere questi attimi, queste emozioni.
L'occhio cerca il bicchiere di plastica, caro amico che fintamente consola; il telefono è li, pronto a comunicare così tante cose, che nemmeno mi sforzo di afferrarlo.
Un profondo tiro di fumo che penetra dentro, quasi fa tossire.
Una scrollata di testa e di spalle, ora devo fare barba e doccia.
Mentre Loredana canta, io vivo.
mercoledì 8 febbraio 2012
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