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venerdì 15 giugno 2012

Notti

Serate infinite, quasi ignare, improvvisate; iniziavano da un aperitivo, finivano dopo l'alba, con l'amico d'avventure o con un perfetto sconosciuto.
C'era il gusto dell'ignoto, la voglia di fare, di conoscere, di sperimentare, di scopare.
Notti lontane, che m'hanno segnato, che ho in tensamente vissuto e raccontato.
Sento ancora l'odore inebriante e aspro di quei locali, l'aria fredda che mi dava sollievo, sotto il condizionatore.
Le mille birre bevute, alternate a cicchetti di rum, a strisciate di coca, a qualche pasticca, a qualche canna,
Notti di giovinezza, consumate così, succedendosi l'una con l'altra, come a formare una lunghissima catena, che un giorno si spezzò.
Com'era semplice accontentarsi di tutto quello stupido, superfluo e nocivo, presente.
C'è ancora, nel profondo dell'anima, qualla malsana voglia di cazzeggiare, è insita nel mio dna, ma ora prevale la voglia di stabilità, normalità, di un senso in ogni cosa.
Notti trascorse a parlare di ogni cosa con gli sconosciuti, condividendo strane sostanze, oppure un semplice cocktail, mentre la luce del video porno illuminava leggermente i volti e faceva scorgere le sagome che giravano nervosamente, il tutto rotto da grida di piacere, provenienti dai camerini tutt'attorno.
Tutto senza alcun tabù, piena libertà che scorreva tra le vene, la si poteva assaporare con semplicità.
Ora, le mie notti, sono assai diverse, scandite da un film in tv e da una bella dormita; da qualche sogno del passato, e qualche pensiero positivo per il domani a venire.

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