Ebbi sete d'esperienze, ormai placata; poi ebbi fame d'emozioni e mi saziai.
Ogni notte uguale e pur diversa, da Torino a Napoli, quanta gente ho incontrato, quante inflessioni dialettali, quanti modi diversi di essere.
Ebbi l'effimera convinzione d'amore, sbriciolatasi col tempo, arruginita dalla realtà che contrastò l'ideale.
Pago della sfrenata giovinezza, che mi spinse oltre gli orrizzonti immaginati, portandomi sul solitario atollo odierno, vivo di questa nuova età con coscienza e realismo.
Quant'è distante quel modo leggero e sbarazzino di fare e di pensare, ora che ogni cosa ha una spiegazione.
Ossimoro di epifania.
lunedì 21 maggio 2012
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