Pare di sorreggere il cielo, quando è così nero, che t'aspetti soltanto un fulmine che ti colpisca, per poi farti cadere e soccombere al peso di quel cielo nero.
Aggrapparsi ad una nuvola, in un cielo azzurro e limpido, per volare via, lontano, anche da se stessi, da problemi e solitudini.
Quante volte, steso su di un prato verde, guardavo il cielo di notte, mi perdevo in quelle stelle, con l'odore dell'erba e la fresca brezza estiva, appena prima della rugiada.
Quante cose ho fatto sotto questo cielo, mi sono perso perdendomi anche in me stesso e la sua immensità era sempre li a guardarmi dall'alto.
Inizia la, lontano, tocca la terra all'orizzonte e poi prende il sopravvento e sovrasta tutto e tutti.
Il cielo ci circonda, ci abbraccia, ci fa sognare e a volte lo ritroviamo negl'occhi di un sentimento.
mercoledì 22 maggio 2013
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