C'è un vuoto dentro me, un silenzio che fa troppo rumore, un'assenza che fa male.
Ancora una volta mi pare che la mia anima sia stata calpestata, un rischio che ho voluto correre, forse inconsciamente, ma ci ho creduto.
Inizierà un periodo più o meno lungo di dolore, un dolore che ucciderà quella piccola parte d'amore che avevo dentro, un amore che negli anni è sempre stato sottovalutato, smembrato, assimilato e ingurgitato avidamente fino a sazietà e poi, via, nel cesso.
Mi guardo allo specchio, sono freddo, impassibile, la mia primaria reazione di protezione.
Deve essere questa l'ultima volta, poi dovrà solamente essere distacco, aridità.
Da ora coltiverò questa aridità, la crescerò, la curerò poichè essa possa curarmi e difendermi.
sabato 5 febbraio 2011
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