Paese conosciuto, calpesto le tue vie, in una nuova veste, senza malinconie, anche quando mi poni davanti agl'occhi quel passato, che sembra arenato fra se e se.
Sorrido leggermente, mi tornano alla mente, soltanto le pochezze e le amarezze.
Quattro righe si le scrivo, non sono più schiavo, consapevole più che mai delle mie motivazioni, conclusioni veritiere che appagano la mia narcisistica vanità intellettuale.
In quel paese c'è un'amica sempre sorridente, l'unica cosa buona che resta di un sogno che s'è spento, consumato dal vento e dalle sterilità.
martedì 19 luglio 2011
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