Vedo un mondo intento ad un'esasperata ricerca, che non sa di essere fine a se stessa, ma procede per inerzia e abitudine.
Noto l'ipocrisia, l'auto finzione, la tristezza della pochezza espressa da frasi ormai consumate e fotografie tutte simili.
Se ci si soffermasse un momento a pensare, probabilmente la pesantezza affonderrebbe ogni sorriso, di chi, nel vortice della ricerca spasmodica, ha perso o buttato via tutte le cose buone, l'io più vero e intimo che c'era, ora celato fra le illusorie illusioni proiettate da un monitor, o da una musica devastante, accompagnata da troppi drink.
mercoledì 13 luglio 2011
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