Stupida utopia, credere che l'avanzare numerico del tempo, cambiasse le cose.
Folle autoconvincimento, inseguendo affannosamente una speranza, naufragata ancor prima di salpare.
C'è aria di neve, fa freddo, non ho ancora gettato via le vecchie cose, tengo ancora tutto qui, o forse, il passato mi tiene ancora legato a se, come un parassita, che si nutre della mia anima, delle mie emozioni stanche e sdrucite.
Resto ancora immobile, incapace di cogliere il futuro che mi chiama, rivivo quei brutti momenti, coltivo la rabbia, l'odio, il rancore, invece di assaporare il gusto del nuovo, delle belle cose che ci sono, ma che non riesco a vedere.
Come fossi in letargo, ma senza aver accumulato energie, non mi resta che attendere la primavera.
lunedì 4 gennaio 2010
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