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mercoledì 18 novembre 2009

17/11/2009

Avevi lo sguardo basso, l'assenza del sorriso, che stava a ricordare, ciò che non c'è.
Orgoglioso più che mai, nonostante i tuoi sessanta, mi hai fatto tenerezza, quasi pena, perchè non sei nemmeno l'ombra di ciò che credevo fossi, quando ti guardavo con occhi di bimbo, quando ti pensavo col cuore incoscente.
Che strana sensazione, pensare che eri il mio re, l'uomo più grande del mondo, mentre ora sei solamente, un piccolo uomo, che è sempre scappato, come anche ieri, che non avevi la forza di guardarmi in viso...povero pa, che fine hai fatto, rifiutato prima da tua moglie, poi dalla progenie...come ti ho detto, quel giorno in cui ti ho vomitato addosso tutti i miei pensieri, anche i tuoi genitori, i miei cari nonni, si staranno vergognando di te.
Piccolo uomo, non ce l'ho con te, non è colpa tua se, sei egoista e cinico, tu sei cosi e va bene, ma non ti voglio nella mia vita, perchè io abbraccio solamente, chi con sudore e umiltà, ama senza riseve e vive libero, senza paura, battendosi per le cose in cui crede, coscente del fatto che un uomo da solo, non è nessuno.
Spero solamente che tu viva sereno, senza problemi, vivi sereno, relegato nel tuo piccolo mondo, anacronistico e sterile, e mi auguro che tutto ciò soddisfi i tuoi piccoli bisogni, e che maagri un giorno, tu possa essere folgorato dall'amore, quello vero.

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