Com'era bello, a vent'anni, avere gl'attenti occhi addosso, e a volte arrossire ingenuamente, d'innanzi al nuovo pretendente, che di complimenti e gesti carini t'avvolgeva.
Pareva d'essere speciale, e spesso, non si dava peso alla gente, si volava di fiore in fiore, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, non preoccupandosi per ciò che potava accadere a chi aveva passato il turno.
Si sorrideva delle altrui emozioni, quando non interessavano, e con leggerezza, e a volte cattivo gusto, si troncavano le storie, senza alcun rimorso,rimpianto e scrupolo.
E il gioco è bello, ma cambia col tempo. La ruota gira, e da furbetto giovincello che tirava i fili, ti ritrovi grandicello, aggrovigliato in una matassa, e t'accorgi che il tempo più bello l'hai consumato.
Tutto si ripete ciclicamente, ma la tua posizione muta col tempo. L'unica cosa positiva è che, almeno, hai vissuto tutto da ogni punto di vista.
sabato 1 agosto 2009
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